ItaliaOggi, 18 dicembre 2020
Periscopio
Internet ci consente di vedere e di essere dovunque. Francesco Alberoni. Il Giornale.
Mi dicono che sono cinico. Io preciso «Quanto basta». Ma il cinismo è fondamentale, se no diventerei Paolo Brosio. Il bene non fa ridere. Maccio Capatonda, comico (Chiara Maffioletti) Corsera.
Per essere un premier raccolto fra i passanti, Conte ha mostrato talento e comincia a far paura perché dispone di una quota di consenso politico. Marcello Pera, ex presidente del Senato (Maurizio Caversan), la Verità.
Gli M5s dicevano che la battaglia contro il Mes «è la nostra ultima bandiera identitaria, per non dichiarare il fallimento e la svendita totale». Ora vanamente dissimulata, è caduta anche l’ultima foglia di fico a questa banda di quaquaraquà che si è aggrappata a tutto pur di continuare a campare. Marcello Veneziani. La Verità.
Riuscirà questa volta Giuseppe Conte a blandire le ultime sacrosante irruzioni di Matteo Renzi? Da mesi, ormai, con Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio, gioca al gatto e al topo e finora gli è andata bene. Ma in questo caos istituzionale sul Recovery Fund, la lotta di Giuseppi per la sua sopravvivenza si sta facendo ancora più dura. Cinque milioni di poveri alla porta e un impatto drammatico sulla qualità dell’occupazione. Con un settore statale e parastatale come sempre intoccabile a cui si contrappone un settore privato al tracollo, dalle grandi alle piccole e medie imprese. Un divario sociale che provocherà ulteriori disuguaglianze, proteste e disordini, con uno Smart working non normato e fumoso, in cui alcuni lavorano in modo forsennato mentre per altri, invece, è una sorta di Smart holiday, una buona scusa, insomma, per non evadere le richieste delle aziende e dei privati cittadini per un’autorizzazione, un indennizzo o un finanziamento vitale. Luigi Bisignani, il Tempo.
«Che pensi della ditta: i Cuperlo, Civati ecc?». Molti sono amici e non vorrei offenderli, ma mi fanno pensare all’evoluzione degli scimpanzé. Ci sono gli scimpanzè che escono dalle foreste e vanno nella savana in cerca di esperienze. E gli altri che restano nella foresta. Loro sono così: si rintanano e non affrontano il futuro. Ma se il mondo cambia, l’imperativo è cambiare. Fabrizio Rondolino, scrittore (Giancarlo Perna). Libero.
L’Antitrust è per sua natura una misura giuridica, ma di motivazione economica. È stata la risposta che gli Stati Uniti hanno dato al mondo: ci sia assolutamente, la libertà, la libera iniziativa purché però non arrivi all’abuso. In questo momento con gente che ha il 90% di un mercato o il 100% di un altro e che sono i mercati in maggior crescita, c’è un legittimo dubbio che sia democrazia. Paolo Fresco, ex numero due di General Electric e ad Fiat (Paolo Panerai), Milano Finanza.
L’esame degli indici di fecondità ci rivela che il mondo musulmano, in quanto entità demografica, non esiste. La dispersione di questo tasso è massima, andando da due bambini per coppia in Azerbaigian (non a caso una repubblica ex sovietica ben alfabetizzata dal regime comunista) a 7,5 in Nigeria. L’Islam, non suo complesso, è da questo punto di vista, un riassunto completo del Terzo mondo in via di transizione. Emmanuel Todd, Après l’Empire. Gallimard, 2013.
Il mio record personale è stata una permanenza in sala operatoria, per un intervento al cervello, dalle 8 del mattino alle 15, ma del giorno dopo. Giulio Maira, neurochirurgo (Roberta Scorranese). Corsera.
Dalle ceneri dell’Agip il monopolista a fin di bene Enrico Mattei costruisce l’Eni, e lo usa per rompere il predominio petrolifero delle sette sorelle. Aldo Cazzullo, Corsera.
Nel cippo in ricordo delle vittime del nazismo al cimitero monumentale di Milano si legge: «Dai crematori dei lager germanici una scia di luce ricorda i nostri martiri. Nell’estremo supplizio li confortò la certezza che la tirannide passa, la liberta risorge». Silvia Calvi. Corsera.
Solo a Roma, c’era più di una quindicina di Confraternite. Avevano un potere spirituale ed economico non indifferente. Costruivano chiese nel nome del loro santo. Vi aderivano magistrati, aristocratici, borghesi, si avvalevano di grandi artisti per decorare le loro chiese, come nel caso di Raffaello, confratello dei Piceni. Il loro potere crebbe e contrastò quello delle diocesi. Poi nella seconda metà dell’Ottocento le confraternite tornarono nell’alveo devozionale perdendo in gran parte la loro efficacia sociale. Monsignor Vincenzo Paglia, comunità di Sant’Egidio (Antonio Gnoli), la Repubblica.
Metternick non chiamava l’Italia «lo Stivale», suppongo perché avesse un gran rispetto per gli stivali! L’Italia è davvero un sogno letterario, una creazione dei poeti, che sono i nostri veri Padri Fondatori. Oggi, l’abuso della parola Italia è un tentativo di rinnovare uno spirito identitario posticcio: il principio più pericoloso che ci sia oggi sulla faccia della Terra, sia quando è declinato dal punto di vista nazionale, sia quando è inteso in senso etnico, religioso o sessuale. Edoardo Albinati, scrittore. (Nicola Mirenzi), Huffington Post Italia.
Paolo Villaggio era un uomo di cultura mostruosa e di intelligenza straordinaria. Un fratello, un fuoriclasse, un genio assoluto. Paolo sosteneva ci fossimo conosciuti a Cortina, dove a metà pomeriggio faceva aprire i ristoranti per mangiare polenta e capriolo. Ci divertivamo con poco, non parlando mai né di cinema né di tennis. Lo adoravo perché sapeva sempre sorprendermi. Fu lui a presentarmi Fabrizio De Andrè, che scoprii essere timidissimo. Adriano Panatta, tennista (Gaia Piccardi), Corsera.
Credo che in dialetto mia madre un giorno abbia provocato Camilleri: «È inevitabile che un giorno o l’altro finirai per mettermi le corna con qualche altro editore, ma attento: posso perdonarti solo se mi tradisci con Marilyn Monroe e non con una donnetta qualsiasi. Ci siamo capiti?». Antonio Sellerio, editore (Simonetta Fiori), la Repubblica.
Il destino per il giovane Huho Pratt insomma è scritto, anzi disegnato: Hugo ci sa fare, comincia a collaborare con la rivista Asso di picche già nel 1947. Ma il talento è pari alla voglia di vita: così giovanissimo emigra in Argentina: seguono 13 anni di fumetti e successi a Buenos Aires. Poi gli Stati Uniti, la Patagonia, il Brasile e quindi Londra. Hugo naviga a vista, tra donne bellissime, amori e paesaggi da sogno, come in quella bella canzone di Paolo Conte, Onda su onda, e aspetta di incontrare in mare aperto il suo Corto, gli prepara il terreno. Maurizio Pilotti. Libertà.
Se Dio avesse bisogno delle nostre preghiere non sarebbe onnipotente. Roberto Gervaso.