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 2020  dicembre 18 Venerdì calendario

In morte di Enrico Ferri (il ministro dei 110 all’ora)

È morto il ministro dei 110 all’ora. Enrico Ferri se n’è andato nella sua Pontremoli nella tarda serata di ieri. Era malato da tempo, il «signore» della politica che lasciò il segno poco prima che Tangentopoli spazzasse via il mondo della Prima Repubblica. Ferri, magistrato, membro del Csm tra gli anni Settanta e Ottanta, entrò a palazzo Chigi con il governo De Mita nel 1988. Un anno soltanto, allora i governi scadevano come gli yogurth. Ma quale esponente di spicco del Psdi in quel governo divenne celebre per le limitazioni imposte in qualità di titolare del dicastero dei Lavori pubblici. «In autostrada non si viaggi a più di 110 chilometri orari». Fu criticato nell’immediato. E sbeffeggiato anni dopo, 2004, quando lui stesso si cappottò alle sei della mattina, a bordo del suo fuoristrada, proprio in autostrada, sulla A11, Firenze-Mare, all’altezza di Pistoia. Si difese subito: «Sì ma andavo molto piano». Caduto il governo, Ferri prese la strada di Strasburgo. Eurodeputato. Ma la politica gli piaceva un modo e preferiva le strade nazionali. Così, entrò alla Camera dei deputati nel 1992. Capogruppo del Psdi e segretario del partito che ormai sarebbe stato di lì a poco travolto da Mani Pulite. Nel 1994, infatti, presentò i propri candidati in pochi collegi uninominali. Un mondo che stava cambiando. Alle ambizioni nazionali, meglio buttarsi nel particulare. Nel 1990 si candiò sindaco della sua città Eletto a Pontremoli. Carica che manterrà fino al 2004. Ma al Municipio ci arrivò a bordo del centrodestra, col sostegno di Forza Italia e di Alleanza Nazionale. Questo comportò ulteriori fratture dentro il partito e l’espulsione ufficiale da parte dell’Internazionale Socialista e del Partito del Socialismo Europeo, al quale il Psdi e Ferri aderivano. Ferri fu così costretto a lasciare la segreteria del partito.
Alle elezioni europee del 1999, si candidò nelle liste del partito guidato da Silvio Berlusconi e fu eletto all’europarlamento, dove rimase fino al 2004. Nello stesso anno fu rieletto sindaco di Pontremoli per la terza volta.
La politica, una passione di famiglia. Il figlio, Cosimo Maria, è stato sottosegretario di Stato alla Giustizia nel governo Letta, nel governo Renzi e nel governo Gentiloni, dal 2018 deputato per il Partito Democratico e dal settembre 2019 di Italia Viva. Anche lui magistrato e membro del Consiglio superiore della magistratura.