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 2020  dicembre 15 Martedì calendario

Putin e il mistero dei due uffici uguali

Vladimir Putin non ama troppo le stanze del Cremlino. Non è un segreto infatti che il presidente russo spesso gestisca gli affari di Stato dalla sua residenza di Sochi sul Mar Nero. Ma nella pandemia, che in Russia ha colpito duramente, l’immagine di un presidente lontano dalla capitale poco si concilia con la narrazione di un padre della nazione impegnato nel proteggere il suo popolo. Così, secondo il sito investigativo Proekt, che però cita soltanto fonti anonime e indizi circostanziali, Putin avrebbe fatto realizzare due uffici in fotocopia, identici in ogni dettaglio, uno a Mosca e uno a Sochi. In questo modo, tutte le volte che viene ripreso seduto alla scrivania, intento a occuparsi delle crisi, sembra essere sempre allo stesso posto, cioè al Cremlino. Sin da marzo Putin si è completamente isolato. I pochi che possono vederlo devono passare in un tunnel disinfettante, che spruzza un pulviscolo di antisettici. L’amministrazione presidenziale smentisce il sito. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ammette che il presidente ha «molti uffici, ma nessuno è identico all’altro». E denuncia il servizio di Proekt come l’ennesima campagna di disinformazione sulla vita personale del presidente. Il sito cita anche i registri pubblici dei voli presidenziali, che a volte sembrano contraddire le dichiarazioni del Cremlino sulla precisa location in cui si trova in determinati momenti Putin. Ma ancora più interessante, come in tutte le cose russe, è perché qualcuno dall’interno del sistema di potere abbia dato a Proekt la soffiata sull’ufficio clonato. Secondo Ekaterina Schulmann, di Radio Eco di Mosca, l’articolo è una prova della lotta interna in corso nell’élite del Cremlino, dove sarebbero iniziate le grandi manovre per la successione a Putin. Schulmann fa notare che la storia degli uffici identici segue altre rivelazioni dei mesi scorsi, non ultime quelle sulle non buone condizioni di salute del presidente. Secondo il dissidente Alexej Navalny, invece, che in estate è scampato a un tentativo di omicidio per avvelenamento, non c’è nulla di cui sorprendersi: «È pienamente nello stile di Putin mentire anche sulle cose più piccole», ha scritto in un tweet. Sono passati 80 anni da quando Churchill lo disse per la prima volta, ma ancora oggi la Russia rimane «un indovinello, avvolto in un mistero, all’interno di un enigma».