il Giornale, 15 dicembre 2020
E l’Europa pensa alle piante in ufficio
C’è da salvare l’Europa travolta da un virus respiratorio, perciò è fondamentale che al Parlamento Ue l’aria sia buona. La discussione, a tratti surreale nel bel mezzo della crisi pandemica, si è svolta mercoledì scorso. Il tema, non più rinviabile: «Piante negli uffici dei deputati a Bruxelles e nelle aree comuni di tutti gli edifici del Parlamento europeo». Ad illustrare l’importanza del progetto, il signor Lars Vind Sorensen, capo della Direzione generale Infrastrutture e Logistica. «Le piante hanno un impatto positivo sull’ambiente di lavoro, lo rendono più piacevole e migliorano la qualità dell’aria e il benessere in generale», ha spiegato, e mentre adesso il Parlamento Ue ha solo 1500 piante, «in futuro i deputati riceveranno, su richiesta, due piante di dimensioni adeguate ciascuno, pur tenendo conto di alcune restrizioni, come la dimensione degli uffici».
Certo, una pianta di ulivo magari non ci sta dietro la scrivania, ma quella di ficus, simbolo del potere secondo la classificazione del ragionier Fantozzi? La risposta è che sì, potranno scegliere «tra una selezione di piante», e che per tutto il primo anno sarà cura della direzione generale bagnare le piante, acquistate per 300mila euro. Una trascurabile spesa, qui c’è in gioco il benessere della Ue.