ItaliaOggi, 15 dicembre 2020
In Cina vola la colombofilia
La tradizione affonda le radici nel passato, ma nel presente le gare tra piccioni viaggiatori stanno diventando una vera e propria moda in Cina. Gli appassionati stanno crescendo anno dopo anno e per aggiudicarsi i pennuti più resistenti e veloci c’è chi sta facendo pazzie. Se fino a poco tempo fa questo era un hobby per persone facoltose, la crescita economica del Dragone ha aperto le porte di questo sport a nuovi praticanti.
Il numero di adesioni alla Chinese Racing Pigeon Association – l’associazione che sovrintende alle competizioni tra piccioni viaggiatori nella terra del Dragone – la dice lunga sulla popolarità di questo sport: secondo i dati diffusi dal vicepresidente Huang Jian sono passate da poche decine di migliaia negli anni ottanta alle oltre 400 mila di oggi. Come fa notare l’agenzia Reuters si tratta di un numero davvero alto: in Belgio, la culla di questa attività, gli appassionati sono circa 20 mila.
L’interesse verso le gare aumenta e il mercato dei piccioni viaggiatori s’impenna. Il mese scorso ha fatto scalpore la notizia dell’acquisto, da parte di un ignoto cinese, di un uccello in Belgio per la «modica» cifra di 1,6 milioni di euro. Ma questa è solo l’ultima di una serie di offerte via via sempre più pesanti; qualche anno fa sulle piazze europee sono arrivate le prime avvisaglie di un mercato eccitato: decine di migliaia di euro per aggiudicarsi un piccione, poi centinaia di migliaia e ora si è abbondantemente superato il milione. Però anche nelle aste in Cina i valori sono schizzati in alto e ci sono allevatori che, dopo aver venduto i loro pennuti, tornano a riacquistarli una volta che si sono imposti in qualche competizione.
La Reuters ha intervistato alcuni appassionati e c’è chi descrive questo sport come una lotteria. Si investe tanto per allevare gli animali, ma poi i premi che si vincono sono tutto sommato modesti. Quel che conta è la gloria. Yu è reduce da una vittoria con il suo piccione, ribattezzato Piccolo Antenato, che ha sbaragliato la concorrenza di 4.800 uccelli completando i 1.000 chilometri che separano Langfang (città vicino alla capitale Pechino) da Shanghai in un tempo record di 16 ore, 24 minuti e 54 secondi. Il premio ammonta a circa 650 euro, ma per mantenere i suoi 500 piccioni ogni anno spende quasi 30 mila euro.
È la passione che muove tutto. I piccioni che vanno in pensione sono poi utilizzati per la riproduzione e così per mettere le mani sulle covate più promettenti ci sono appassionati di alto livello che sono disposti a sborsare cifre importanti. Ying, un allevatore intervistato dalla Reuters, non ci ha pensato due volte a ricomprare sei dei suoi piccioni una volta che si sono rivelati vincenti, spendendo dai duemila ai seimila euro ciascuno. «Sono così innamorato dei piccioni – ha detto – Nel mio cuore vengono prima di mia moglie e dei miei bambini». E il loro mantenimento costa come una seconda famiglia.