la Repubblica, 13 dicembre 2020
Dopo 50 anni decifrato un messaggio di Zodiac
«Beh, quando un maschio adulto caccia una donna con l’intenzione di stuprarla, io a quel bastardo sparo», diceva l’ispettore di polizia Harry Callaghan nel film del 1971 di Don Siegel. Clint Eastwood era sulle tracce di uno psicopatico di nome Scorpio ispirato a un vero serial killer, Zodiac, autore di almeno cinque omicidi lungo la baia di San Francisco alla fine degli anni ’60. Zodiac uccideva giovani coppie e inviava a investigatori e giornali messaggi criptati, lettere scritte a mano e carte zodiacali. Non è mai stato identificato. Nel film Dirty Harry, uscito in Italia con il titolo Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo!, che inaugurò la serie del poliziotto con la 44 Magnum, Eastwood aveva 41 anni. Adesso, compiuti i 90, sarà contento di sapere che tre privati cittadini hanno decrittato, mezzo secolo dopo, uno dei messaggi in codice spediti dall’assassino. L’Fbi ha annunciato la riapertura della caccia a uno dei serial killer più misteriosi d’America, il “killer dello Zodiaco”, che nel 2007 ispirò un altro film, Zodiac, con Robert Downey Jr e Jake Gyllenhaal.
La serie di omicidi era cominciata nel dicembre ’68 con due liceali uccisi in auto e si era conclusa nell’ottobre ’69 con la morte di un tassista a San Francisco. Tra le lettere misteriose inviate ai giornali, tra cui il San Francisco Chronicle, una era composta da 340 caratteri dell’alfabeto scritti maiuscolo, alcuni capovolti o rivoltati in modo speculare, tipo quelli usati per le visite oculistiche o nei codici di antichi sortilegi egizi.
Il caso, archiviato nel 2007, è stato riaperto grazie a un web designer della Virginia, David Oranchak, un matematico australiano, Sam Blake, e un ingegnere belga specializzato in codici criptati, Jarl Van Eycke. I tre, dopo essersi incontrati sul web, si sono messi a lavorare sul messaggio di 340 caratteri. Il matematico ha inviato al designer 650 mila combinazioni del testo, con la speranza di trovare parole di senso compiuto. Il 3 dicembre Oranchak è saltato sulla sedia. Tra la nebbia di frasi incomprensibili ne è spuntata una: «State cercando di prendermi». E poi: «la camera a gas». Analizzate le combinazioni, forniti al software nuovi algoritmi, dal passato è emerso il resto. «Spero vi stiate divertendo molto nel cercare di prendermi. Io non ho paura della camera a gas perché mi manderà in paradiso molto presto, perché ora ho abbastanza schiavi che lavorano per me». Il 5 dicembre, il designer ha inviato la traduzione all’Fbi. Ai tre è stato chiesto di collaborare. Nelle altre due lettere potrebbe nascondersi il vero nome del killer. Forse è morto, forse nel ’71 era tra gli spettatori ad ascoltare Callaghan promettere che lo avrebbe trovato e ucciso.