Corriere della Sera, 13 dicembre 2020
Multa a Parigi per troppe donne dirigenti
Il Comune di Parigi dovrà pagare una multa di 90 mila euro per avere nominato nel 2018 ben undici donne e solo cinque uomini agli incarichi dirigenziali del Municipio. Una discriminazione al contrario, notata e sanzionata dal ministero della Funzione pubblica francese. Dal 2017 una legge impone di rispettare un divario massimo tra i sessi di 60 a 40 su cento nelle nomine agli incarichi pubblici. Undici donne contro cinque uomini danno invece un rapporto di 69 a 31, così è scattata l’ammenda. La norma era stata approvata con l’intenzione di promuovere la scelta di donne, ma a Parigi la sindaca di sinistra Anne Hidalgo ha esagerato e la legge è stata violata, per una volta, a svantaggio degli uomini. «È paradossale rimproverarci nomine che permettono di recuperare il ritardo che avevamo nella parità uomo-donna», ha detto a «Le Monde» (che ha rivelato la notizia) Antoine Guillou, l’assessore alle Risorse umane nella giunta rosso-verde della capitale. La multa per le troppe donne dirigenti ha fatto la gioia di quanti criticano da sempre la discriminazione positiva e il sistema delle quote. «Bisogna scegliere le persone sulla base delle competenze e non del sesso», dicono. C’è poi la soddisfazione dei numerosi intellettuali passatisti, che al grido di «dove andremo a finire» contestano da anni la nuova società a loro parere svirilizzata, dominata da femministe onnipotenti. Ai loro occhi, scegliere undici donne e solo cinque uomini è la dimostrazione che il mondo è impazzito, e che le categorie finora discriminate – in questo caso le donne – stanno prendendo troppo potere. In realtà possono stare tranquilli ancora per un po’. Al di là dell’infortunio della sindaca Hidalgo, il rapporto di potere resta a vantaggio degli uomini in tutte le situazioni di lavoro, e persino al Comune di Parigi infestato di dirigenti donne. Che continuano a essere in minoranza (47% del totale) e pagate il 6% in meno dei loro colleghi uomini.