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 2020  dicembre 12 Sabato calendario

Un robot al posto della badante

Un robot come badante? Un settore che richiede sempre più addetti è quello dell’assistenza per anziani, o per chi ha bisogno di aiuto a qualsiasi età. Ufficialmente, oggi mancano almeno 40mila badanti in Germania, ma il dato è relativo agli ultimi mesi prima della pandemia. È un lavoro pesante, richiede particolari qualità, doti umane, ed è svolto come in Italia in gran parte da straniere. Romene, bulgare, polacche sono rimaste bloccate all’estero durante la chiusura, ed ora è un problema farle tornare.
La Germania si è posta all’avanguardia nel mondo anni fa con una legge che rende obbligatoria un’assicurazione per l’invalidità, per due terzi a carico del datore di lavoro. Per una normale famiglia il costo per assistere un parente che abbia bisogno di aiuto è quasi insostenibile. Se la persona anziana, o invalida dopo un incidente, viene assistita in casa, lo Stato arriva a pagare fino a 1.600 euro al mese, in caso di invalidità totale. Ma è necessario rinunciare al posto di lavoro, un sacrificio compiuto al 99%: è umano, non è giusto.

Purtroppo, neanche nella Germania che crediamo perfetta, il sistema funziona. Molte residenze sono gestite da società private che lucrano sui rimborsi, pubblici o privati, e trascurano l’assistenza. E la burocrazia complica l’assistenza a domicilio. I funzionari addetti al controllo, riconoscono le percentuali di invalidità e i relativi assegni in modo capriccioso e contraddittorio. Il costo per lo Stato è enorme, ma non basta.

Quanti hanno bisogno di assistenza continuano ad aumentare: del 40% rispetto al 2000. Nel 2015 erano due milioni e 860mila, due anni fa erano 234mila in più, un incremento di quasi il 9%. Non si trova personale, anche perché il lavoro è pagato male: un badante riceve da 1.500 a 2.600 euro lordi al mese, a seconda delle regioni (la sanità è di competenza dei Länder). Per molte famiglie, una somma insostenibile, cui bisogna aggiungere i contributi. Un posto in una residenza per anziani, compreso vitto e assistenza, arriva a costare da 4mila a 5mila euro al mese.

Perché non ricorrere ai robot? Una macchina potrà sostituire la badante? Joschka Haltafderheide, professore per Medezinethik e filosofo, lo ritiene possibile, anzi inevitabile, assicura alla Berliner Zeitung. I primi robot sperimentali sono progettati in modo di dar loro un aspetto più umano, hanno uno sguardo simpatico, e alcuni perfino un volto di solito femminile. Capiscono le parole dei pazienti, e sanno interpretare le loro espressioni. Ma la preoccupazione è che l’assistenza diventi meccanica, che perda di umanità, obietta il quotidiano di Berlino.
«Il robot badante o infermiere», ha detto il professor Joschka, «capisce i vostri desideri, e li esaudisce, e ride perfino alle vostre battute». Possono essere utilizzati anche nei normali ospedali, non solo nelle case di riposo. Il robot, o anche una app sul cellulare, potrà ricordare le terapie da seguire, gli esercizi fisici da ripetere, le medicine da prendere a un orario preciso. Magari lo farà con la voce dell’infermiera del reparto, o con quella del marito, della moglie, della figlia. Umano non umano?

Molte famiglie già da anni spediscono i parenti da assistere direttamente all’estero, nelle più economiche residenze, o presso famiglie, in Polonia, Romania, Bulgaria. Tanto, si dice, i malati di Alzheimer non capiscono neanche dove si trovano. Io non sarei tanto sicuro.