Il Messaggero, 12 dicembre 2020
Il ritorno di Boldi e De Sica. Intervista
Chi si rivede, il cinepanettone. Oggi che non esce in sala ma va sulle piattaforme, si chiama telepanettone ma la sostanza non cambia: Christian De Sica e Massimo Boldi mattatori, Neri Parenti regista, ambientazione esotica, umorismo farsesco ad alta densità di gag e turpiloquio. Il titolo però è tutto nuovo, In vacanza su Marte, come pure la voglia di fare incetta di spettatori malgrado i tempi cupi della pandemia. Il film, da domani disponibile sul web on demand, arriva a 15 anni dall’ultimo cinepanettone doc, Natale a Miami, aggiungendo al cast Paola Minaccioni, Lucia Mascino, Milena Vukotic, Herbert Ballerina. «È il nostro 26esimo lavoro insieme», esultano a una voce De Sica (69) e Boldi (75) che, dopo anni di gelo, la réunion l’avevano già celebrata nel 2018 sul set di Amici come prima. Nel film In vacanza su Marte, ambientato nel 2030, partono invece per il Pianeta Rosso dove dovranno vedersela con mogli abbandonate, amanti romantiche, suocere ninfomani, influencer truffaldini, sorprese. E, per colpa di un buco nero, Boldi si ritrova ad essere il figlio di De Sica.
I vecchi cinepanettoni raccontavano il Paese: che Italia emerge da Natale su Marte?
De Sica: «Quella di sempre, con gli stessi pregi e i suoi molti difetti. Passa il tempo, ma le persone non cambiano».
Boldi: «Il film racconta il Paese del Covid, in cui l’unica salvezza è fuggire su un altro pianeta».
E voi due come siete cambiati?
D. S.: «Abbiamo anni e chili in più, ma ci è rimasta la stessa voglia di divertirci e divertire. Non possiamo più fare i seduttori, eppure somigliamo sempre a un cartoon».
B.: «Non è venuta meno la simpatia del pubblico nei nostri confronti. Siamo amati da tutte le generazioni».
Per far ridere, bisogna ancora ricorrere a parolacce e doppi sensi scurrili come 20 o 30 anni fa?
D. S.: «Siamo tornati insieme per girare Amici come prima, una commedia romantica. Ma i fan ci hanno sommerso di messaggi: ci rivolevano in versione cinepanettone, così a furor di popolo abbiamo ripristinato la vecchia formula».
B.: «In una farsa, è normale spingere sull’acceleratore di doppi sensi e battutacce. È più divertente».
I nuovi comici nati sul web vi preoccupano?
B.: «No, io mi mantengo all’avanguardia guardando tutto quello che succede intorno a me. Sulla tecnologia mi faccio aiutare dai figli, ma ormai vivo con il cellulare in mano».
D. S.: «Per raccontare il presente, devi frequentare la strada. Io vado in moto, in palestra, parlo con gli amici dei miei figli. Non faccio come gli attori del passato che, una volta raggiunto il successo, si isolavano nelle loro case. Se vuoi rimanere giovane devi vivere nella realtà».
Il cinema italiano sa ancora fare la commedia?
D. S.: «Sì, io ho partecipato al nuovo film di Gabriele Salvatores, Comedians, e sono stato felice di trovarmi circondato da tanti talenti giovani e bravissimi. Ma in generale, mancano le buone sceneggiature».
B.: «Non bisogna cedere alla cultura dei social dove nascono successi immediati, effimeri».
Dopo la pandemia, il cinema avrà un futuro?
D. S.: «Certo! Io stesso sono guarito dal Covid e Natale su Marte è stato girato nonostante il virus, rispettando i protocolli. Teniamo duro e presto torneremo al cinema».
Lavorerete ancora insieme?
B.: «Senza dubbio. Più che amici, siamo fratelli».
E che film vi piacerebbe girare?
D. S.: «Siamo finiti su Marte dopo che Gigi Proietti ci aveva detto: Siete stati dappertutto, potete annà solo su un altro pianeta. Ora ci resta da fare Natale all’ospizio».
B.: «Purché sia un ospizio porno».