la Repubblica, 11 dicembre 2020
L’Italia riparte dall’autogrill
Demolito e ricostruito con la stessa sagoma esterna, le stesse forme, l’enorme tripode ad arco originale, e con le caratteristiche architettoniche che richiamano il passato, stile 1958. Anno in cui venne inaugurato lungo l’Autostrada dei Laghi A8, a pochi chilometri da Milano, l’autogrill di Villoresi Ovest: pietra miliare dell’architettura italiana nonché espressione e simbolo del boom economico del nostro Paese.
Da ieri, con l’inaugurazione della nuova struttura, realizzata con le più moderne tecnologie edilizie e impiantistiche, la seconda vita dell’autogrill di Villoresi Ovest, oggi “Autogrill 1958”, rappresenta 62 anni dopo un “ponte simbolico” tra passato e futuro, in vista della ripartenza post Covid dell’Italia. Progettato dall’allora giovane architetto Angelo Bianchetti su richiesta di Mario Pavesi, “padre” dei biscotti pavesini e imprenditore visionario, l’autogrill milanese ha segnato anche una nuova sfida progettuale per l’architettura italiana.
Sfida che il gruppo Autogrill ha rilanciato, avviando i lavori di cantiere a febbraio e terminandoli entro l’anno: «Villoresi Ovest è stato simbolo di rinascita già nel 1961, quando la rivista Life lo aveva in copertina a dimostrazione della modernità del nostro Paese. Anche oggi vogliamo che l’edificio rinnovato rappresenti un segnale tangibile della volontà di ripartire dell’Italia», dice Gianmario Tondato, ad della multinazionale italiana che opera nel servizio di ristorazione per chi viaggia, 5 miliardi di ricavi consolidati nel 2019, presente in 31 paesi, oltre 300 brand in portafoglio, circa 4 mila punti vendita (oltre 400 in Italia) concentrati all’interno di aeroporti, autostrade e stazioni ferroviarie.
«Nonostante la pandemia sia stata e sia tuttora una crisi senza precedenti, la ristrutturazione di Villoresi Ovest è soprattutto il segnale della volontà dell’azienda di continuare ad investire in Italia», sottolinea Andrea Cipolloni, ad di Autogrill Europe. A monte degli investimenti, c’è però una visione che oggi, come all’epoca, intravede un cambio di mentalità nelle modalità di consumo degli italiani. Trasformazione che si ritrova nel nuovo concept iconico del ristorante, “1958”, che vuole rispondere ai gusti emergenti dei consumatori in termini di design, servizio e qualità di offerta. «È il risultato del lavoro della Food Factory, lo spazio sperimentale e l’incubatore di idee dell’azienda», dichiara Luca D’Alba, direttore commerciale di Autogrill Italia.Nell’immaginario collettivo la sosta all’autogrill per ristorarsi è quasi una decisione obbligata, l’idea è di trasformarla in una scelta mirata proponendo a chi viaggia prodotti soprattutto gourmet: primi piatti con ricette firmate da grandi chef come Andrea Ribaldone; un corner steak house dedicato alla griglia; assortimenti di pizza concepiti insieme a Renato Bosco e una vetrina di dolci di Sal De Riso.
Con il progetto di Villoresi Ovest, curato dallo studio di architettura Andrea Langhi Design, ma pensato e realizzato dalle risorse interne all’azienda, Autogrill ha creato una forte connessione fra tradizione e innovazione: l’illuminazione è al 100% Led; l’edificio centrale a forma di tronco di cono alla base del tripode è ricostruito con materiali moderni e ad alta efficienza energetica, come i vetri a doppia camera con pellicole filtranti per i raggi UV; rivestimenti e pitture hanno proprietà battericida, virucida e di abbattimento di agenti inquinanti; parte degli arredi sono composti di Wascoffee, un materiale ottenuto con i fondi del caffè serviti negli autogrill e, per la prima volta a Villoresi, i contenitori da banco delle bustine di zucchero sono realizzati con Wasorange, altro materiale esclusivo estratto dagli scarti delle arance utilizzate per le spremute.
«Il richiamo al passato ritorna nel design degli interni. Abbiamo usato finiture ed effetti materici come il noce nazionale, il marmo, gli specchi, l’ottone, il mosaico», spiega Stefano Carmi, Group Design & Architecture director di Autogrill. Sempre a protezione dei consumi energetici, l’impianto di climatizzazione è costituito da pompe di calore, quello fotovoltaico da 20kW è progettato per auto-produrre parte dell’energia erogata dall’edificio e l’acqua calda viene fornita agli impianti di lavaggio per abbattere del 50% l’utilizzo delle resistenze elettriche. «Il fabbricato è dotato di un sistema di regolazione degli impianti a distanza (Building Management System), che consente di regolare in modo automatico e con algoritmi evoluti gli impianti di climatizzazione e illuminazione», conclude Federico Bragone, head of technical department di Autogrill Italia.