Corriere della Sera, 10 dicembre 2020
Questa Intelligenza è poco Artificiale
Pur nel buio della pandemia, il mondo non ha dormito. Né quello della scienza e della tecnologia né quello delle imprese. Certamente per produrre il vaccino contro il nuovo coronavirus. Ma c’è molto di più. Per esempio, l’uso di Intelligenza Artificiale (IA) nelle aziende sta crescendo, crea valore e alimenta una gara tra le imprese che sono l’avanguardia del settore e le altre. Uno studio realizzato dalla società di consulenza McKinsey, che ha preso in considerazione 2.395 aziende di tutto il mondo – rappresentative per regioni, settori, dimensioni, specializzazioni – ha stabilito che 1.151 di esse hanno adottato l’IA almeno in una funzione aziendale. Tra queste ultime, 81 sono considerate da McKinsey high performers, avanzate nell’introduzione di Intelligenza Artificiale. Bene: le 81 dicono che il 20% o più del loro Ebit – gli utili prima di interessi e tasse – è stato generato dall’introduzione di IA. E non si tratta di utili sostitutivi di altri che già si facevano in altro modo: è doppiamente probabile rispetto alle altre che le high performers aumentino il loro Ebit del 10% o più all’anno. Sono maggiormente dinamiche. Durante la pandemia è successo che l’uso di strumenti telematici e del web sia aumentato enormemente, il che ha significato la creazione di Big Data sempre maggiori. E questa massa di dati aumenta la precisione e il ventaglio di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Lo studio riporta per esempio il caso di un gruppo farmaceutico globale che ha impostato grazie all’IA una serie di scenari sull’evoluzione della crisi da virus e ha disegnato le risposte sulla base delle esigenze create dalla domanda e dallo stato delle catene di fornitura e distribuzione. Ma anche banche usano sempre più spesso la nuova tecnologia. Durante la pandemia, le imprese ad alta performance hanno aumentato il loro utilizzo di IA: tra le 81, otto ne hanno ridotto l’uso e 61 l’hanno aumentato; tra le altre (esattamente 949) il 23% ha diminuito e il 25% ha incrementato. Lo studio di McKinsey racconta almeno due cose. La prima è che dalla crisi emergono innovazioni tecnologiche che possono aumentare la produttività e la creazione di ricchezza da parte delle imprese. La seconda è che le aziende non possono stare ferme, aspettare: c’è chi sta correndo e prende metri di vantaggio.