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 2020  dicembre 09 Mercoledì calendario

Intervista a Benedetta Rossi, cuoca- star

La cifra di Benedetta Rossi la dà una risposta. Cosa porterebbe su un’isola deserta? “Il ciambellone. La sera, quando magari non stai un granché, ti sistema lo stomaco”.
Benedetta Rossi è un mix di celebrità di nuova generazione – tutto social, quotidianità social, interazione social – e uno stile da Prima Repubblica televisiva, quando le parole andavano pesate, l’immagine doveva risultare pulita, il messaggio finale aveva una freccia (metaforica) verso il positivo.
Lei, con l’aiuto del marito Marco, cucina da anni, da molto prima di diventare una celebrità: “Quando i clienti dell’agriturismo di famiglia andavano via, mi chiedevano sempre le ricette di quello che avevano assaggiato. A quel punto pubblicavo un video su Internet”. Da lì, con il tempo, come la cottura lenta di un buon brodo, ha scoperto di venir letta e seguita anche all’estero, ha visto moltiplicarsi i contatti fino a domandarsi “e ora? E sono andata in ansia”.
Superato lo stato interrogativo, oggi è una guru da milioni di follower attivi: quando le è morto il cane c’è stato un lutto collettivo con disperazione altrettanto collettiva; i suoi libri sono primi in classifica, decine di migliaia di copie e, nelle ultime settimane, è stata superata solo da Barack Obama.
A differenza di altri chef, le sue ricette sono fattibili…
Prima di pubblicare provo e riprovo, fino a ottenere la giusta semplificazione: questa è un po’ la mia forza.
L’inizio di questa avventura.
Sono sempre stata attratta dai nuovi canali di comunicazione, così nel 2008 ho provato a caricare i tutorial delle mie ricette e davo il link a chi mi chiedeva informazioni; all’improvviso, senza che me ne accorgessi, avevo superato le 100 mila visualizzazioni, con commenti da tutto il mondo.
Pure dall’estero?
Ricordo gli interventi dall’Argentina.
È timida?
Non poco: per questo il mio viso l’ho mostrato dopo svariati anni, prima inquadravo solo le mani.
Qual è stato il punto di rottura?
(Interviene il marito) Fino al 2015/2016 abbiamo solo lavorato e prodotto contenuti rifiutando ogni proposta di collaborazione, a noi interessava solo consolidarci, diventare credibili; poi sono arrivate richieste importanti.
E lì…
(Torna Benedetta) Non è stato facilissimo, per me: quando ho iniziato ero spinta solo dal piacere di condividere, poi all’improvviso i contatti si sono moltiplicati, aprivo Facebook e ogni volta ne scoprivo 300 in più, fino a quando la notte ho iniziato a non dormire.
Come mai?
Per l’ansia e il senso di responsabilità: una cosa è sbagliare quando hai davanti mille persone, un’altra quando sono un milione.
Soluzione?
Considerare chi mi segue come un amico.
Per la morte del cane gli amici vi sono stati vicini.
Abbiamo ricevuto oltre 300 mila commenti; tra noi c’è un continuo scambio: se cado in errore mi correggono immediatamente. (Abbaia il nuovo cane).
In vacanza ci andate?
No, da tanto tempo.
Giudizio su MasterChef e similari.
(Marco) Non ci siamo mai voluti andare, sono il nostro contrario, ma non li sto giudicando male: in quel contesto si punta sempre a mettere a disagio chi partecipa, la preparazione non è centrale, conta più la reazione del concorrente o del giudice (ci pensa). In questi casi pongo sempre la stessa domanda: dimmi una ricetta.
Risposta?
Nessuno se ne ricorda una.
Mentre voi…
In cucina Benedetta mette a proprio agio le persone.
Uno dei parametri centrali degli chef è la “croccantezza”. Anche per voi?
(Ridono) No! (Benedetta) Non ricordo nessuna scena in casa mia, con mamma che si scorda di mettere il sale e papà che la rimprovera; alle brutte uno lo aggiunge.
Però lei è molto precisa in cucina.
Quello è fondamentale, altrimenti si cade in errore, e questa lezione l’ho imparata ai tempi dei miei studi in Biologia.
Laureata con?
110 ma senza lode.
Torniamo alla cucina: critiche ricevute?
Anni fa ho postato un video con la pasta frolla realizzata con l’olio al posto del burro: è successo l’impossibile, eppure sono andata avanti.
Vi vengono a trovare i fan?
Eccome! Ci vengono a cercare di continuo, soprattutto in estate: magari arrivano mentre stiamo girando, tre o quattro macchine in contemporanea, pure in camper. Una volta da noi mica li mandiamo via, sono di famiglia, così ci prendiamo una pausa caffè e due chiacchiere.
Tanti fan…
Secondo una classifica siamo altissimi, sopra quasi tutti i politici.
I colleghi dei ristoranti come vi trattano.
In alcune situazioni sono andati in crisi, escono dalle cucine e dicono “oddio, e ora cosa cucino?”; quando in realtà sono una semplice, una felice con una bruschetta e due fette di pomodori tagliati.
Il suo mito da ragazza.
Franco Battiato: a 12 anni sono andata a Roma e solo per vederlo.
Su un’isola deserta…
Porto il ciambellone, è il mio comfort food: quando sei in crisi, ne mangi una fetta con una bella tisana e ti senti subito rassicurata.