Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  dicembre 08 Martedì calendario

Il balzo degli indiani nella metallurgia ferroviaria

Ci sono più di un milione e 400 mila km di binari ferroviari in tutto il mondo. Almeno il 60% delle linee esistenti dovrà essere elettrificato e ristrutturato. In Cina quasi l’80% è già elettrificato, mentre in Europa, India e Russia è il 50%. Negli Stati Uniti l’elettrificazione ha raggiunto solo il 7% e le motrici sono a propulsione diesel. E, per la manutenzione e il ricambio delle linee, nei prossimi cinque anni, sono previsti investimenti globali per circa 250 miliardi di dollari. È necessaria una produzione metallurgica adeguata nel prossimo decennio per realizzare almeno 300 mila km di nuovi binari ferroviari.Che la questione dei binari sia cruciale lo dice il caso di Hayange in Francia. Lo stabilimento di Hayange produce un’ampia gamma di binari in acciaio per clienti infrastrutturali di importanza nazionale, tra cui l’operatore ferroviario nazionale francese Sncf con i Tgv e l’operatore del sistema metropolitano di Parigi Ratp. Ogni governo vede la produzione ferroviaria come una risorsa strategica per il proprio paese. Infatti le rotaie sono fondamentali per lo sviluppo dei progetti ferroviari e, insieme alle opere civili e alla copertura digitale ed elettronica, costituiscono la base fondamentale dell’infrastruttura.
Nel 2020, il veto del governo francese sull’acquisizione da parte del gruppo cinese Jingye del suo più grande impianto rotaie di Hayange è stato emblematico di questa dinamica.
Il presidente Emmanuel Macron pochi mesi fa ha respinto il produttore cinese e ha accolto gli operatori indo-britannici di Gfg Alliance. Il vincitore è stato l’indiano Sanjeev Gupta, capo di Liberty Steel. Ad agosto 2020, Liberty Steel Group (LSG) ha acquisito le attività siderurgiche francesi di Moselle, Hayange con sede in Francia, e le acciaierie Ascoval, a seguito della decisione in luglio del Tribunal de Grande Instance di Strasburgo di affidare il produttore ferroviario francese a Lsg. L’accordo ha assicurato il futuro di 700 persone.
Questo non è un episodio isolato in quanto denota un percorso che intravede l’India tra i protagonisti della metallurgia delle rotaie che è un aspetto indispensabile della creazione di nuove linee ferroviarie a livello mondiale. Le prime della lista sono le aziende indiane Jspl e Sail, che riforniscono il mercato domestico. La prima guidata da V.P. Sharma e da Naveen Jindal, fa parte del gruppo O.P. Jindal e la seconda è grande conglomerato di proprietà statale. A fianco a queste si è aggiunta un’altra società collegata al gruppo O.P. Jindal, il forte gruppo di Mumbai, JSW. Il progetto avviato dalla JSW di Sajjan Jindal, fratello maggiore di Naveen nel 2018, con l’acquisizione dei 1200 ettari dello storico stabilimento di Piombino in Italia, può diventare un utile punto di riferimento per la comprensione e l’integrazione di questo settore. D’altro canto, il leader siderurgico mondiale, ArcelorMittal, in Italia proprietario dell’impianto di Taranto, e guidato dall’anglo indiano Lakhsmi Mittal, accoglie quattro stabilimenti di produzione rotaie a Gijon (Spagna), Dabrowa Gonizca and Chorzow (Polonia), Rodange (Luxembourg) and Steelton (Stati Uniti).
La sfida nel campo delle rotaie è multiforme perché deve andare avanti contemporaneamente all’innovazione globale in termini di linee e al potenziamento del materiale rotabile. I progetti in corso non procedono, come nei periodi successivi alla prima e alla seconda guerra mondiale, con la semplice posa di binari e traversine. Sono oggi sfide con parametri embricati. Nel prossimo scenario, per la costruzione di nuove linee, devono essere considerati diverse dimensioni: aree di opere civili; aree metallurgico-ferroviarie, che prevedono l’installazione di adeguate rotaie e traversine avanzate anche in materiale compostabile; aree digitali per la presenza contemporanea di conduttori in banda alta lungo le ferrovie; aree elettrotecniche, per catenarie ed elettrificazione.
Sanjeev Gupta, capo di Liberty Steel è un player emergente e motivato dalla disponibilità di importanti capitali raccolti nella piazza finanziaria di Londra e vuole diventare un gruppo leader in questo tipo di produzione. Nel suo percorso ferroviario si è affidato anche a Danieli per un nuovo impianto in Australia a Whyalla, adesso in stand by. L’impiantista siderurgico Danieli vanta una straordinaria esperienza internazionale nel settore ferroviario, rafforzata negli anni da progetti in stabilimenti come Voestalpine, Mechel, Evraz e in Australia e prossimamente a Whyalla. Nel frattempo Gupta dopo l’acquisizione di Hayange sta guardando all’Italia.
Negli anni scorsi Gupta aveva acquistato l’acciaieria storica La Magona di Italia a Piombino, leader del mercato italiano per i prodotti piani zincati e preverniciati. Ma adesso è stato fatto il suo nome per l’acquisizione degli stabilimenti Acciai Speciali Terni di ThyssenKrupp. E alcuni già intravedono una alleanza tra Gupta, già presente a Piombino, con il produttore di rotaie JWS, per fornire Ferrovie dello Stato. Infatti JSW potrebbe combinarsi con lo stabilimento francese di Hayange e esibire una significativa leadership indiana in Europa.