il Fatto Quotidiano, 8 dicembre 2020
Marinella multato dopo 34 cravatte vendute
Avesse avuto qualche giorno di pazienza, il re delle cravatte Maurizio Marinella si sarebbe risparmiato la multa di 400 euro, la sanzione dei cinque giorni di chiusura e quello che nella sua Napoli viene chiamato ‘scuorno’. Giovedì sera un reporter di Fanpage con telecamera nascosta è entrato nella sua storica bottega di Riviera di Chiaia per acquistare una cravatta e l’ha pagata in contanti. Cosa c’è di strano? Napoli era in zona rossa, dove i negozi di abbigliamento devono stare chiusi. Il reporter si era fatto precedere da una telefonata con la quale un commesso gli aveva detto che “le cravatte le stiamo vendendo sul sito Internet, ma se lei viene, aumm aumm, la facciamo entrare”. E il pagamento in contanti, e senza scontrino, era imposto dalle circostanze: ricompensato da Marinella in persona con uno sconto di 30 euro. Napoli è passata in zona arancione domenica, via libera allo shopping di beni voluttuari, ma non da Marinella: dopo la diffusione del video, la polizia ha fatto i controlli e gli ha notificato i cinque giorni di chiusura.
Il rumore dell’accaduto non ha superato i confini di Napoli, ma in città se ne è parlato, eccome. Perché Marinella è un volto noto e amato, un orgoglio napoletano. E a febbraio, prima che il Covid rovinasse le nostre vite, ha rilasciato un’intervista al Corriere da potenziale candidato sindaco. “Ma la politica non è il mio campo”.
Sorpreso col sorcio in bocca, Marinella ha replicato con la classe delle sue raffinate cravatte da 130 euro l’una (quando batte lo scontrino): “Abbiamo sbagliato, io cerco sempre di essere corretto ma stavolta abbiamo avuto una debolezza. Mi scuso con tutti”. Il Riformista, giornale di un altro napoletano famoso, Alfredo Romeo, lo ha difeso: “Trattato come un mafioso per aver venduto una cravatta, giornalismo da inquisizione”. Ma la debolezza non era isolata: poco prima di essere chiuso aveva venduto 34 tra sciarpe e cravatte a un unico cliente.