Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  dicembre 07 Lunedì calendario

Intervista a Daniele Scardina

C’è ballo e ballo. Daniele Scardina ha emozionato e furoreggiato su Rai 1 a colpi di tango, charleston, paso doble. Un concorrente talmente amato da portare il popolo di “Ballando con le stelle” a protestare a lungo dopo l’eliminazione in semifinale. È stata lo stesso una bellissima parentesi, ma adesso è tempo di lasciare spazio a King Toretto. Il guerriero di Rozzano scalpita: conta i giorni che lo separano dal rientro sul ring, dalle danze con i guantoni. Il percorso gli permetterà di alzare l’asticella e puntare al titolo mondiale. Era il programma del 2020, cancellato dal Covid. Il vuoto sportivo è stato riempito in parte dall’esperienza tv, alla corte di Milly Carlucci. Ora si cambia scenario, partner di allenamento e continente. Scardina è partito per gli Stati Uniti, dove preparerà il match di febbraio nella riunione ad hoc organizzata da Opi Since 82 della famiglia Cherchi (marchio doc per le manifestazioni di boxe). E nelle intenzioni del protagonista nel nuovo anno non ci saranno solo incontri, ma pure delle serate evento. L’idea è portare sul ring campioni di calcio e basket, cantanti e artisti. Un modo per avvicinare sempre più pubblico (virus permettendo) al pugilato. 
Scardina, si passa dagli studi Rai di Roma alle palestre di Miami. Che effetto fa?
«Sento già l’adrenalina nei muscoli. Combattere è la mia vita: ho fatto tantissimi sacrifici per arrivare dove sono arrivato. Poi sul più bello, quando potevo spingermi fino al sogno di una cintura mondiale, ogni cosa si è fermata. Il Covid ci ha messo tutti in un angolo. Il 2021 dovrebbe essere l’anno della riscossa, tra vaccini e nuove cure: mi farò trovare pronto. Ecco perché sento già l’adrenalina salire».
Quanto resterà a Miami?
«Almeno un mese. Tra l’altro arrivando dall’Italia dovrò stare due settimane a Santo Domingo: solo dopo mi faranno entrare negli Usa. È una delle tante complicazione legate al coronavirus».
Il 28 febbraio a Milano era in programma la sua difesa del titolo Internazionale Ibf dei Supermedi contro Francillette: saltata. Ripartirà da qui?
«Combatterò di sicuro a Milano. E sempre a febbraio, intorno al 15. Ma l’avversario non è stato ancora deciso. A sceglierlo ci penseranno i Cherchi: so già che faranno di tutto perché sia una riunione pugilistica di alto livello. E sarà soltanto l’inizio».
Pensa di riuscire ad avere la chance mondiale entro il 2021?
«Quello è l’obiettivo: c’è una strada da percorrere, la farò senza scorciatoie. E quindi avrò almeno tre match da vincere. Nessuna paura: King Toretto è tornato».
Lei ha riempito i palazzetti, c’è interesse intorno al suo nome. Ma a febbraio è probabile che si combatta a porte chiuse.
«Lo so bene e la cosa non può farmi piacere. Purtroppo non c’è alternativa. Speriamo che sia l’ultima volta. Anche perché ho delle idee che mi frullano in testa...».
Tipo?
«La boxe deve essere spettacolo. E quindi stiamo pensando a delle serate particolari, con finalità benefiche: portare sul ring campioni di altri sport oppure artisti. Una cosa simpatica, per far divertire la gente. Un nome? Beh, sono tifoso dell’Inter e ho tanti amici tra i nerazzurri. Insomma, sarebbe fantastico far mettere i guantoni a Lukaku: potrei insegnargli qualche mossa. Ha un fisico enorme, da peso massimo».
A proposito, che mi dice del rientro di Tyson?
«Eccezionale, una vera manna per la boxe. Un personaggio così catalizza l’attenzione di tv e pubblico. Ha 54 anni si messo sotto come un ragazzino, perché solo attraverso la fatica e il sudore si riesce ad avere quei muscoli. Sarebbe bellissimo farlo combattere in Italia. Chissà, magari un giorno ci riusciamo».
E che ci dice dell’esperienza a “Ballando sotto le stelle”?
«Intensa. Sia dal punto di vista fisico, sia da quello delle emozioni. A me premeva far passare un messaggio, farmi conoscere per quello che sono. C’è chi pensa che un pugile non abbia idee, ti giudicano solo dai tatuaggi... Credo che la mia esperienza sia stata vincente».
Ha ballato un valzer con la sua mamma, facendo piangere per la commozione la Carlucci...
«È stata una sorpresona anche per me, non sapevo nulla. Quando ho visto mia madre, stavo per svenire. Lei è tutto. Alla fine del ballo mi sono inginocchiato proprio per questa ragione. Danzare in tv mi è piaciuto molto: è servito anche per restare in forma. E anche a superare alcuni momenti difficili».
Come la morte di suo nonno?
«Esatto, era legatissimo a lui. Ho pianto per giorni, non mi vergogno a dirlo. Credo sia sbagliato tenere nascosti sentimenti ed emozioni».
Vale anche per l’amore?
«Certo e capisco dove vuole arrivare. Anticipo la domanda: quella con Diletta Leotta è stata una grande storia, di vero amore. Se è possibile un ritorno di fiamma tra noi? Adesso ho in testa il ring e i prossimi incontri. Però aggiungo: mai dire mai...».