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 2020  dicembre 06 Domenica calendario

XDDL, l’anti-Carrère ha rapito la Francia

«Lo storico Dominique Kalifa diceva che la cronaca nera rappresenta un grande momento democratico, perché riguarda tutti e rivela la vita straordinaria di persone apparentemente ordinarie. Per questo la storia di Xavier Dupont de Ligonnès appassiona. Si pensava fosse un tipo piuttosto normale. E invece». Xavier Dupont de Ligonnès è il padre di famiglia che fra il 3 e il 6 aprile 2011 ha assassinato nella casa di Nantes, mentre dormivano, la moglie Agnès (48 anni), i figli Arthur (20), Thomas (18), Anne (16) e Benoît (13), tutti con due pallottole alla testa (Thomas e Benoît anche al torace), e i due cani labrador, per poi sotterrarli nel cemento sotto la terrazza di casa. 
A differenza di Jean-Claude Romand, L’avversario raccontato da Emmanuel Carrère, Xavier Dupont de Ligonnès non è stato arrestato. Ha fatto perdere le tracce, anche se tanti da allora sono convinti di averlo avvistato e continuano a vederlo: in un autobus a Versailles, in un ristorante di Cuneo, in un monastero a Roquebrune. Xavier Dupont de Ligonnès è un uomo così banale che potrebbe assomigliare a chiunque, e infatti l’11 ottobre 2019 Guy Joao, un pensionato portoghese, è stato scambiato per Ligonnès e bloccato all’aeroporto di Glasgow su segnalazione della polizia francese. «È lui», confermarono a torto gli agenti scozzesi, e il giorno dopo il quotidiano «Parisien»uscì con l’annuncio a nove colonne Arrestato, una prima pagina da collezionisti.

«È stato dopo quel falso ritrovamento, e l’impazzimento mediatico mondiale durato per circa 15 ore, che abbiamo deciso di rimettere mano alla nostra inchiesta e pubblicarla», dice Pierre Boisson, caporedattore della rivista «Society». Lo incontriamo nell’edificio poco lontano da Montmartre che accoglie anche «So Foot» e «So Film», gli altri titoli della casa editrice So Press fondata da Franck Annese. Boisson e tre colleghi hanno condotto un’inchiesta lunga 4 anni per ricostruire la vicenda di Xavier Dupont de Ligonnès, anzi XDDL come ormai è familiarmente conosciuto in Francia. 
Ottanta pagine in due numeri di «Society» usciti tra luglio e agosto che in pochi giorni sono diventati oggetto di mercato nero e rivenduti a 80 euro su Le Bon Coin, il «Secondamano» online francese. «Franck ha diffuso il suo numero di cellulare su Twitter e stava sveglio tutta la notte per rispondere agli edicolanti che lo chiamavano per chiedere copie, ripetendo ai lettori: “Non pagate cifre assurde, lo stiamo ristampando”. Tre edizioni, oltre 400 mila copie vendute, cosa mai vista». Il lavoro di «Society» sta per uscire di nuovo, in formato libro, il 9 dicembre. «Quando abbiamo lanciato la rivista, nel 2015, ci siamo chiesti su quale tema di società valesse la pena spendere molto tempo ed energie. Quale potrebbe essere il nostro sogno di giornalisti? Ritrovare l’aereo della Malaysia Airlines scomparso nel 2013, sì. Ma ancora di più ritrovare XDDL». 
L’operazione giornalistica su XDDL è una specie di anti-Carrère: tutto documentato, ogni parola basata sui fatti, nessun tentativo di entrare nella testa dell’assassino. «Quando diciamo che una tale persona ha provato quell’emozione in un dato momento, è perché abbiamo prove per affermarlo, frutto di colloqui con decine di persone dell’entourage di XDDL. In particolare con Emmanuel Teneur, il migliore amico per 37 anni; pensava di sapere tutto di Xavier ma non aveva colto la capacità d’uccidere moglie e figli». 
La cronologia della strage fa paura, come tutta la vicenda. Venerdì 1° aprile 2011 XDDL compra 10 chili di cemento a presa rapida, sacchi per pietrisco e una pala in un grande magazzino della catena Castorama. Domenica 3 aprile tutti al cinema (il film di animazione Rango) e cena in famiglia. Nella notte tra il 3 e il 4 aprile, assassinio della moglie Agnès e dei tre figli Arthur, Anne e Benoît nella loro casa al numero 55 di boulevard Robert-Schuman, a Nantes. L’arma del delitto è la carabina ereditata dal padre, morto nel gennaio precedente. Lunedì 4 aprile cena al ristorante con il quarto figlio diciottenne, Thomas. Nella notte tra il 5 e il 6 aprile assassinio di Thomas. Mercoledì 6 XDDL passa la giornata nella casa di famiglia. Venerdì 8 aprile annuncia con un tono incongruo – «Salve a tutti! Mega-sorpresa...» – che tutta la famiglia si trasferisce negli Usa in virtù del programma di protezione dei testimoni della Dea, l’agenzia federale anti-droga, e che per qualche anno nessuno di loro sarà più raggiungibile. «Ipotesi strampalata ma alla quale – dice Boisson – la madre e la sorella di XDDL si sono attaccate ciecamente per risparmiarsi l’orrore di un figlio assassino». 
Il 21 aprile 2011, dopo qualche giorno di sospetti, la polizia compie una quinta visita nella casa da giorni deserta dei Ligonnès. Le stoviglie sono nella lavapiatti, il frigo vuoto a parte qualche vasetto di marmellata, la scacchiera sul tavolo del soggiorno, le chitarre appoggiate sul divano. I letti sono senza lenzuola, le cornici senza foto. Sembrerebbe una famiglia sparita, magari per sfuggire ai creditori. 
Solo che stavolta una poliziotta nota uno strano monticello sotto la terrazza. Gli agenti impugnano una pala, cominciano a scavare e cozzano ben presto con una colata di cemento. Sotto trovano un altro strato di terra, calce e detriti, e teli di plastica che non riescono più a trattenere l’odore di putrefazione. Ancora più giù, una gamba in decomposizione. 
I Ligonnès sono stati seppelliti obbedendo a una specie di rito funebre. Thomas ha la mano poggiata sul cuore. Accanto al corpo di Arthur c’è una statuetta della Vergine Maria. Anne è in pigiama e calzini, con le mani incrociate verso il ventre. Agnès, la madre, ha al polso i suoi braccialetti, uno con la scritta «Sono una mamma d’oro». Mentre arrivano i medici legali, la perlustrazione della casa continua. Due poster di Minnie e Topolino in camera matrimoniale, sugli scaffali diversi libri di Marc Lévy. Opere di teologia e di educazione dei figli. Nelle camere dei ragazzi i poster dei Muse, di Pete Doherty, dei film Pulp Fiction e Trainspotting, i primi sei volumi di Harry Potter. Nella camera di Anne le immagini di neonati della fotografa Anne Geddes, in cucina qualche goccia di sangue sfuggita al lavaggio pur minuzioso che ha cancellato ogni altra traccia del massacro.
L’inchiesta di «Society» descrive il mondo di una famiglia aristocratica decaduta di Versailles, molti titoli nobiliari e pochi soldi, grande fede cattolica e tanta fatica per rispettarne i precetti. Il padre di XDDL ha abbandonato la madre e il figlio di pochi anni, e XDDL è cresciuto con il desiderio di essere diverso, solido, affidabile, responsabile. Solo che accanto a questo sogno di padre di famiglia modello c’è la voglia di fuga, la passione per l’America, le auto e le donne, e la difficoltà di trovare i soldi per garantire alla famiglia il tenore di vita che tutti ritengono appropriato, connaturato, scontato. 
La madre e la sorella di XDDL sono cattoliche integraliste che rifiutano il Concilio Vaticano II e il Papa di Roma, hanno fondato la setta della Chiesa di Philadelphia e si offrono agli uomini che ne fanno parte nella speranza di dare alla luce il nuovo Messia salvatore. Emmanuel Teneur, il migliore amico di XDDL, è segretamente omosessuale e innamorato di lui, è presente in ogni momento importante della sua vita, anche quando si tratta di prestargli con grande frequenza 5 o 6 mila euro a fondo perduto per ritrovare un po’ di respiro nel traballante business di recensioni online di alberghi. L’altro grande amico, Michel Rétif, viene usato da XDDL per riportare un po’ di interesse nella stanca vita sessuale dei Ligonnès, e la ricca amante Catherine ha la piccineria di chiedere indietro 50 mila euro prestati a XDDL che si lamenta: «Tanto per te 50 mila euro non sono nulla».
La storia dei Ligonnès sembra la versione criminale, moltiplicata per un milione, della vita di tante famiglie borghesi, strette tra l’aspirazione a un modello ideale e la realtà del non esserne all’altezza. I francesi sono rimasti incantanti nel leggere di una facciata perbenista e di relazioni extraconiugali, devozione alla Vergine e threesome con l’amico di famiglia, fedeltà di quasi quarant’anni con l’altro grande amico e omosessualità ventilata per spillare migliaia di euro. Tutti cercano XDDL e molti sono convinti di vederlo perché ha qualcosa di uno di famiglia, non così diverso da sé stessi o amici e conoscenti. Ma che fine ha fatto Xavier Dupont de Ligonnès? È vivo o morto? «La nostra inchiesta – dice Boisson – non risponde. Ma da lettore del nostro stesso lavoro, penso che XDDL abbia organizzato tutto per cambiare vita e sparire, e ci sia finora riuscito».