Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  dicembre 05 Sabato calendario

Massimo Cannoletta, il campione-superstar dei quiz

È diventato un volto familiare per milioni di italiani e quando l’altra sera è caduto sulla bambagia, nel senso che non ha indovinato la parola, si è scatenato il panico. Questioni di secondi, perché Flavio Insinna ha spiegato che grazie al bonus, il campione Massimo Cannoletta poteva tornare in gioco a L’eredità. Ha vinto oltre 200.000 euro e quella regola “salva-fenomeni” non è stata inventata per lui. «No, no chiariamolo subito» dice Canno-letta, di Lecce, 46 anni, una laurea in Scienze politiche, da un mese star del gioco preserale di Rai 1 «il bonus è nel regolamento del gioco, che è online. Chi fa sette ghigliottine consecutive, ha diritto a tornare a giocare. Altri tre o quattro campioni ne hanno usufruito. Io di ghigliottine consecutive ne ho fatte sedici, il bonus me lo sono sudato e meritato».
Barba nera, provinciale giramondo che conosce i segreti delle iguane e dei manicaretti giapponesi, cultura enciclopedica condita di ironia, ricorda i campioni di una volta, che diventavano personaggi nei quiz di Mike. Lui è stato adottato subito dagli spettatori quando ha spiegato che con la pandemia ha perso il lavoro e ha tentato la fortuna in tv. Aveva già partecipato a L’eredità nel 2005, quando il quiz era condotto da Amadeus, ma uscì subito. Quindici anni dopo ci ha riprovato: teneva conferenze sulle navi da crociera – ha fatto due volte il giro del mondo – è un divulgatore nato, ma per il Covid era fermo da aprile. «Curavo il programma culturale per i viaggiatori» racconta. «La compagnia per la quale lavoravo mi dava carta bianca sui temi, tenevo conferenze sui porti di scalo, gli ospiti erano entusiasti. Preciso: non sono un professore, faccio divulgazione, racconto le cose in maniera semplice». Spettatore onnivoro, cresciuto con Superquark e i varietà «perché se la tv è fatta bene, la cultura è in tutte le cose», si è reinventato come concorrente. Fan della ghigliottina, è arrivato venti volte alla sfida finale. «Sono curioso» spiega «leggo tutto. Quando tenevo conferenze sulle navi studiavo moltissimo, non potevo farmi trovare impreparato alle domande dei viaggiatori».
Non si dà arie da fenomeno, con Flavio Insinna la sintonia è totale. «Con Flavio andrei ovunque: lui è Don Chisciotte, e io il suo Sancho Panza. Il mio sogno è fare un programma insieme in giro per l’Italia: io divulgatore e lui esperto in cerca di bontà culinarie». La vita romana di Cannoletta è albergo-studi Rai, le spettatrici gli scrivono su Instagram, e persino il Tg1 gli ha dedicato un servizio. A casa che dicono? «Papà era un tecnico della Sip», racconta «mamma – che non c’è più era casalinga. Una famiglia normalissima senza nessun tipo di pretese, esempio di sobrietà, che ora è travolta dalla mia popolarità. Io sono sempre stato esuberante, loro riservati. Sono grato per tutto quello che mi sta succedendo».