ItaliaOggi, 3 dicembre 2020
Germania, un corso universitario sul lusso
Una cattedra per insegnare il lusso. All’università di Pforzheim, nel Baden-Württemberg, da quest’anno è materia di insegnamento. Non si va in controtendenza in un periodo di crisi mondiale a causa del Covid? Forse no: durante la pandemia sono aumentati i miliardari, ed è cresciuto il distacco tra ricchi e poveri. Anche se è difficile definire ricchezza e povertà. Se ne discute in Germania, e il ministro alle finanze, il socialdemocratico Olaf Scholz, non si considera un ricco: guadagna 9.500 euro al mese, ma si ritiene solo una persona agiata. Nessun confronto con un campione del Bayern München. E a Monaco è povero chi ha un reddito inferiore ai 1.800 euro al mese, il 60% della media. Sarebbe invidiato in un paese delle Madonie in Sicilia, o in Algarve, in Portogallo.Che cos`è il lusso?, hanno chiesto a Herr Professor Fernando Fastoso, 45 anni, un cognome adatto alla sua materia, nato in Uruguay, passaporto tedesco, tornato in Germania dopo aver insegnato quindici anni in Gran Bretagna. «Tutti pensano subito a oggetti costosi, a un Rolex, a una pelliccia di visone, una Ferrari, oggetti che costano parecchio, riservati a un’élite. Ma il lusso si è democratizzato, prodotti di Gucci o di Tiffany sono oggi alla portata di molti, con un reddito elevato».
Tutto è relativo, ha spiegato, un orologio di Cartier per 25mila euro potrebbe essere un lusso per molti. Non si compra un oggetto costoso per sentirsi ricchi, ma per apparire tali agli occhi del prossimo, una persona di successo. E questo mi sembra scontato. L’etimologia di lusso in tedesco è Lust, piacere, in italiano lussurioso è un piacere sessuale, o sensuale. E il professore cita Shakespeare «lei conosce il calore di un letto di lusso», traduzione non esatta per luxurious.
Per la chiesa il lusso o la lussuria sono un peccato mortale. Compio un peccato se mi compro un pullover di cachemire che costa tanto quanto una famiglia di disoccupati vivrebbe un paio di mesi? Ma il lusso crea lavoro: in Italia quando si sono voluti punire quanti possedevano uno yacht si sono chiusi i cantieri navali. Un lusso era la cioccolata per Mozart, ma si poteva concedere un paio di cameriere, il lavoro domestico a Vienna era a buon mercato.
Come spiegherà il lusso ai suoi studenti? Gli ha chiesto Der Spiegel. «Magari citando quanto mi ha detto Bernard Arnault, patron del colosso del lusso Lvmh. Quando volevano lanciare un nuovo prodotto non facevano ricerche di mercato o analisi economiche. Per produrre qualcosa di esclusivo dovete pensare come un artista». Neanche questa una novità. Ricordo le lezioni di economia politica al mio primo anno di università: se una pelliccia costa venti milioni (di lire, allora) ne vendi 50, se ne costa 10 ne vendi 100, se la vendi a un mln non ne vendi nessuna. Per i ricchi non è più desiderabile perché troppo economica, e rimane cara per una signora normale.
A causa del Covid i prodotti di lusso hanno subito un crollo fino al 30%, ma alcune marche come Chanel hanno aumentato i prezzi del 2%. Il lusso non è definibile con una formula. Perché si compra un vino da 200 euro quando solo un esperto sommelier potrebbe coglierne la differenza con un rosso da 50 euro? Il lusso non dipende, non sempre, dal costo.
Che orologio porta il professor Fastoso? «Quello che ho ricevuto da mio padre, che lo ebbe da mio nonno, lo tengo ogni notte sul comodino, è anche un orologio di marca ma per me questo non conta. È l’oggetto più prezioso che possegga. Non me ne separerei per nessuna cifra».