Come si sente?
«Non vedevo l’ora arrivasse questo giorno, lo aspettavo da 2 anni. Poter finalmente raccontare quello che ho passato in un’aula di tribunale. Alla fine è uscita fuori la verità».
Dopo che il suo ex fidanzato ha fatto girare le sue foto intime, è stata messa alla gogna e costretta a licenziarsi dall’asilo. Cosa le ha fatto più male?
«Essere accusata persino di aver messo io in rete le foto. Mi hanno fatta sentire sporca e detto in faccia frasi terribili» .
Chiacchiere e pettegolezzi che hanno portato alle sue dimissioni come maestra, se l’aspettava?
«Le foto sono state diffuse da persone di cui mi fidavo e già qui ero una vittima. Ma la cattiveria che ne è derivata è stata intollerabile».
Aveva avuto problemi sul lavoro?
«Sul mio operato nessuno ha mai avuto nulla da ridire, l’ho sempre fatto nel migliore dei modi. Era la mia vita privata che non andava bene. Ma io non volevo dimettermi» .
La direttrice ha convocato una riunione e ha raccontato a tutte le maestre cosa era successo. Nessuno ha preso le sue parti?
«Nessuno. Ed è stato proprio questo il dolore più grande: mi hanno detto in faccia "sei una p..", che non avrei "più trovato un lavoro nemmeno per pulire i cessi della stazione", che avrei avuto un marchio per sempre» .
Cosa ha provato?
«Mi sono sentita umiliata come mai nella vita ».
Cosa direbbe a chi è nella stessa situazione?
(Scoppia a piangere) «Che non c’è liberazione più bella nel poter raccontare finalmente le cose come sono andate. All’inizio avevo paura, ma oggi sono libera».
Ha più incontrato il suo ex?
«Non ho più avuto a che fare con lui».
Pensa di poter perdonare?
«Lui? Sì, anche se non dimentico quello che ha fatto e certo non saremo mai amici, ma a quel dolore si è aggiunto quello del lavoro».
Qualcuno le ha chiesto scusa?
«No, nessuno».
Ha ricevuto solidarietà anche dalla sindaca Chiara Appendino.
«Sì, mi ha detto che non dovevo vergognarmi. Qualsiasi fosse il mio lavoro, quelle foto dovevano restare un fatto privato».
È tornata a fare la maestra?
«No, ma è quello che desidero di più: è difficile perché ancora oggi c’è questo "marchio". Chiedono referenze e non sono positive».
La sua famiglia l’ha aiutata?
«Per loro era difficile capire. I rapporti non sono più come prima, ma oggi sono qui con me» .
Ha avuto paura di non farcela?
«Si, soprattutto prima di dirlo a mia mamma: a un’amica ho confidato che non ce la facevo più» .
Come è cambiata la sua vita?
«Non è più come prima: prima mi curavo molto. La mia vita me la sono ripresa ma in modo diverso, Non mi fido più, e se devo mettere un vestito penso che la gente mi possa guardare con malizia, mi sento ancora giudicata. Vado da uno psicologo».
In aula ha guardato negli occhi la direttrice e le ex colleghe?
«Si e anche loro mi hanno guardato ma non con lo sguardo di allora, Forse si aspettavano che abbassassi la testa. Ma io ora sono libera».