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 2020  novembre 19 Giovedì calendario

Biografia di Nestore Morosini

Nestore Morosini (1937-2020). Giornalista. Per oltre quarant’anni al Corriere della Sera, dove è stato responsabile della sezione motori e dell’inserto Corriere motori e inviato per la Formula 1. «Era caotico, confusionario ma amava il suo lavoro in un modo viscerale, amava le auto, il mondo della Formula 1, il calcio, la Ferrari e, soprattutto, il Corriere della Sera. Aveva mille interessi, con la curiosità di un giornalista vero, componeva di getto, non leggeva le cartelle stampa, dall’Argentina scrisse un bellissimo articolo sui desaparecidos, dal Brasile pubblicò le poesie di Benjamin Moloise che dopo pochi giorni venne ucciso. Alle Olimpiadi di Monaco, nel 1972, dopo il massacro terroristico, si fece dare una tuta da un giocatore di basket ed entrò nel villaggio per fare la cronaca, in diretta. Non posso non ricordare la telefonata che mi fece quando il giornale decise che i motori avrebbero avuto una loro pagina settimanale dedicata, era una sua vittoria» [Carretto, CdS]. Morto per complicazioni legate al Covid.
«“Nestore, venga a pranzo da me, la aspetto per le 13.00”, la voce di Enzo Ferrari che non lascia spazio a tentennamenti, la telefonata attorno a mezzogiorno e un quarto, di solito l’appuntamento viene fissato alle 13.15, ora lo anticipa di un quarto d’ora. Come si può rispettare una convocazione così prestigiosa e tempi simili, se si è a Milano e da persona normale si possiede una Giulia 1600? Nestore Morosini obietta al Drake: “Ingegnere, in tre quarti d’ora come faccio a essere a Maranello?”. Replica e risata del Drake: “Scenda in cortile, troverà una Ferrari con autista...”. Clic. La Ferrari c’è davvero, arancione, una o due bottarelle sulle fiancate, al volante Gilles Villeneuve: “Ciao Nestore, avevo un incontro con uno sponsor qui a Milano, il Commendatore mi ha detto di passare a prenderti”. Duecento chilometri a 250 km all’ora, la metà sulla corsia di emergenza sfiorando tir, fossati, guard rail, con Nestore che supplicava il suo idolo di andare più piano. Appuntamento rispettato, non certo il codice della strada. Tortellini in brodo e chiacchierata col genio dell’automobilismo mondiale che voleva bene a Nestore, ma ogni tanto lo sgridava, perché il cronista conosceva la materia, le corse, i piloti, le macchine e ogni tanto nei suoi pezzi picchiava duro» [Dallera, CdS].