La Stampa, 29 novembre 2020
Intervista a Alexandre de Vogüé
Alexandre de Vogüé, insieme coi fratelli, Jean-Charles e Ascanio, possiede e gestisce il castello di Vaux-le-Vicomte, uno dei più grandi monumenti storici di Francia.
Lei ha lavorato come guida alpina per 20 anni. Nel 2012 dopo un incidente sugli sci è tornato a Vaux-le-Vicomte. L’ha fatto per dovere familiare?
«Sì, ma oggi sono molto contento di questa avventura».
Il castello è della vostra famiglia da cinque generazioni. Il suo bis-bisnonno, il raffinatore di zucchero Alfred Sommier, lo acquistò nel 1875 e nel 1967 fu un fantastico regalo di nozze per suo padre. Perché è un posto tanto importante?
«Perché Nicolas Fouquet, sovrintendente alle Finanze sotto re Luigi XIV, voleva avere la casa più bella che si fosse mai vista. Il castello di Vaux-le-Vicomte di Fouquet fu costruito tra il 1658 e il 1661 dall’architetto Louis Le Vau, dal paesaggista André Le Nôtre e dal pittore Charles Le Brun. Fouquet, molto ambizioso, aveva due passioni nella vita, le arti e il potere, e voleva essere il più vicino possibile al re».
Fouquet diede una festa per celebrare il re e il castello il 17 agosto 1661. E poi finì in prigione: come mai?
«Fouquet disse al re: "Questo posto è suo. Le do Vaux". Lo venerava, pur non capendone la personalità. Ma il personaggio cruciale della storia è Jean-Baptiste Colbert. Sia lui sia Fouquet volevano prendere il posto del cardinale Mazzarino, il primo ministro morto nel 1661. Colbert convinse il re che Fouquet era un delinquente e stava radunando un esercito per rovesciarlo e quindi il re decise di arrestarlo tre mesi prima della festa».
È vero che i suoi genitori quando hanno ereditato Vaux-le-Vicomte si sono rivolti ai duchi di Devonshire a Chatsworth House, per capire come aprire al pubblico questa magnifica tenuta?
«Mio padre era un industriale. Capì subito che avrebbe avuto bisogno di entrate extra per mantenerlo, e si rivolse a Chatsworth come modello. Un consiglio che ci ha dato mio padre è stato: "Fate ciò che volete, ma rispettate il luogo, la sua storia e il lavoro degli antenati non distruggendone l’anima"».
Che aiuto finanziario ricevete dallo Stato?
«Solo il 6% del budget operativo, ma oggi gli aiuti crescono perché stiamo riaprendo le porte che mio padre si è chiuso alle spalle per molti anni. Lui aveva un carattere molto forte, ed era abbastanza coraggioso da affrontare il ministro della Cultura e dirgli: "Non ho bisogno dei tuoi soldi, faccio da solo».
Il castello, il giardino e l’arredamento: c’è armonia tra questi elementi?
«Fouquet chiese due cose a Le Vau, Le Nôtr e Le Brun. "Dovete lavorare insieme, mano nella mano. E poi siate audaci e innovativi". C’è armonia tra l’architettura e il giardino. Le giuste proporzioni creano un ambiente sereno e perfetto che le persone sentono ancora oggi»
Il giardino di Vaux è uno dei più importanti di Francia?
«Forse non è il primo giardino formale francese, ma è il più importante. È il modello a cui si sono ispirati tutti gli altri, a cominciare da Versailles. Le Nôtre ha scritto qui la grammatica del giardino formale francese».
Come sono nate le speciali serate a lume di candela che organizza al castello?
«Questa era la superba idea di mio padre e mia madre, che all’epoca vivevano nell’appartamento privato di Fouquet al primo piano. Mio padre stava guardando il giardino e mia madre accese una candela, e poi una seconda, e lui le chiese: "Che ne dici di mettere le candele in giardino?". È iniziato così e questa estate abbiamo battuto il record di presenze del 2019 grazie alle serate a lume di candela».
Quali sono oggi le attività del castello?».
«Affittiamo il castello per girare film, per seminari, alle aziende e alle persone che vogliono festeggiare un matrimonio o ospitare una festa privata. Il fatturato è compreso tra 0,5 milioni e 1 milione di euro».
Quando suo padre e sua madre hanno aperto il castello, si sono subito resi conto che sarebbe stato un buon set cinematografico?
«Sì, qui sono stati girati più di 80 film, il primo nel 1968 da Orson Welles. Ho una foto fantastica dei miei genitori con Welles nel giardino. Finora non un solo grande regista ha girato la storia di Vaux-le-Vicomte, anche se abbiamo tutti i personaggi, una storia incredibile e il luogo. Sogno che un regista inglese o americano giri un film su Vaux».
Quali film famosi sono stati girati a Vaux?
«Il film di James Bond Operazione spazio. Sofia Coppola ha ambientato qui Marie Antoinette. Leonardo DiCaprio, La maschera di ferro. E molte serie tv».
Ha nuove idee per il castello?
«Un anno e mezzo fa abbiamo creato un viaggio sonoro in 3D, un mix di tecnologia e tradizione, per rendere la visita più emozionante e coinvolgente. I visitatori ascoltano nelle cuffie la storia dei personaggi dell’epoca - La Fontaine, Molière, Fouquet. A settembre proietteremo sulla cupola i bozzetti di Charles Le Brun che si trovano al Louvre».
Intende mantenere anche in futuro il castello in famiglia?
«L’idea è quella».
Pensa che riuscirà a convincere un regista a fare un film sulla storia di Vaux-le-Vicomte?
«Sì, e forse questa intervista arriverà nelle mani di uno di questi registi. Sarebbe bello». —
Traduzione di Carla Reschia