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 2020  novembre 28 Sabato calendario

Periscopio

Sono grato a mio padre per vivere, ma al mio maestro per vivere bene. Re Alessandro Magno.
Gli uomini sono più decisi a restituire un torto che non un favore, poiché la gratitudine è un fardello e la vendetta un piacere. Publio Cornelio Tacito.

Il racconto degli anni di Hammamet senza la mia voce o la mia versione, è quasi per forza un racconto zoppo, mutilato: c’ero io, e spesso da sola, lì con Craxi, negli ospedali, al telefono con Arafat o a vedere dalla spiaggia gli aerei carichi di amici o presunti nemici che, come diceva lui, «facevano il giro dell’Ulanda», con mille scali, per atterrare da noi senza essere notati o segnalati. Patrizia Caselli, compagna di Bettino Craxi (Alessandro Penna). Oggi.

La seconda botta da Covid è stata il ricovero. Al secondo controllo al Covid Center dell’Humanitas a Rozzano mi è stato consigliato di rimanere da loro perché avevo tutti i parametri sballati: fegato, reni, pancreas. Ero già nell’unità intensiva, perché quando entri nel pronto soccorso del Covid Center non c’è l’area rinfresco, l’area macchinette, l’area vogliamoci bene: si apre una porta e da lì in poi vedi tutto quello che hai visto nei peggiori telegiornali della tua vita. Sono diventato verde, ho sudato freddo. Gerry Scotti, presentatore tv (Renato Franco), Corsera.

Sono per anticipare le malattie con l’assunzione precauzionale di medicine. Il mio farmacista mi avverte sempre delle primizie: «Ho un nuovo antibiotico», «Me lo dia, lo provo», replico. Se tu ora avessi un accenno di labirintite, io avrei il farmaco adatto. Prima del tuo arrivo, facevo l’inventario del mio deposito. Ho una stanza dedicata a clisteri, supposte, misuratori, microclismi, euforizzanti, sonniferi e scatolette di Viagra che non uso da quindici anni. Roberto Gervaso, scrittore (Giancarlo Perna). Libero.

Marda e Heinrich Himmler, lo sterminatore degli ebrei, sono persone gelide, prive d’empatia, che anche tra loro, persino nelle lettere che si scambiano all’epoca del fidanzamento, tra innamorati, fingono sentimenti che evidentemente non riescono a provare, come dimostrano le frasi fatte alle quali ricorrono per vezzeggiarsi, la scipitezza delle confidenze, la convenzionalità e il grigiore degli affetti. Intorno infuria la guerra totale, nei campi fumano i camini e, mentre Himmler scrive che accarezza la sua «amata fronte», Marga risponde che bacia la sua «adorata bocca»: Liala e l’Apocalisse. Diego Gabutti (Informazione corretta).

Dopo anni di lavoro ho finito un romanzo tutto italiano e tutto rivolto al buio del passato (la fine degli anni Settanta). Si chiama Lo studente di medicina e uscirà per Passigli a novembre. Alessandro Carrera (Antonio Gnoli), la Repubblica.

Conobbi Umberto Eco a Villadeati, nel Monferrato, a casa di Inge Feltrinelli; suonò il flauto fino alle tre e mezza di notte, poi disse: «Vado a dormire perché domani devo dare un articolo al Manifesto e voglio scriverlo in latino». La mattina dopo, alle 11, mi allungò un foglio con un testo che imitava lo stile delle encicliche. Salvatore Veca, filosofo (Pierluigi Vercesi). Corsera.

Quando sento parlare di una riforma grafica, so per certo una cosa: il giornale peggiorerà. Per i grafici infatti gli articoli sono quella macchia grigia che piazzano tra le foto. Gianni Mura (Claudio Rinaldi) Gazzetta di Parma.
Uomo che ha vissuto sulla propria pelle le follie del verbo rivoluzionario marxista, Vargas Llosa smaschera le tragiche utopie del socialismo in salsa latinoamericana: lavoro forzato, soppressione delle libertà personali, povertà generalizzata (tranne una piccola classe di privilegiati burocrati), censure, sfruttamento dei più da parte dei pochi. Luigi Mascheroni. Mario Vargas Llosa, Nobel per la letteratura nel 2010. Il Giornale.

Amo viaggiare ma qualche volta mi sono perso perché mi sentivo solo, infelice, ingabbiato. Non mi amavo e non amavo chi ero. Ora, a 40 anni, mi accetto. Avrei voluto succedesse prima ma è andata così. Lapo Elkann, imprenditore (Paola Pollo). Corsera.

Ero diventato socio della Nord Bitumi. Nel 1978 decisi di mettermi in proprio con la Index. Il primo atto fu quello di cedere il 25 per cento del pacchetto azionario ai cinque principali dirigenti, trattenendo il 75 per me. Un modo per coinvolgerli. Cominciammo a studiare il polipropilene di Giulio Natta, il premio Nobel. Miscelandolo con il bitume distillato, ottenemmo un impermeabilizzante resistente alle temperature estreme, da meno 30 gradi a più 140. Il brevetto attirò l’interesse degli architetti Mario Botta e Ron Arad. Nel 1984 aprii uno stabilimento nell’Arkansas, vicino a Little Rock, e due anni dopo un altro a Ube, in Giappone. Luigi Carlon, industriale, creatore del Museo Palazzomaffei di Verona (Stefano Lorenzetto). Corsera.

Nell’estate del 1945 l’unico treno giornaliero da Torino a Roma impiega 36 ore; da Milano 33. Servono sette ore per andare da Roma a Napoli. A quanti si mettono in viaggio da Reggio Calabria e da Bari viene garantito di giungere a Ravenna, a Pisa, a Livorno: le altre destinazioni più a Nord sono affidate all’inventiva di ciascuno, alla buona sorte. Aldo Cazzullo, Corsera.

Cotrone è una metatesi di Crotone. Metatesi popolare del nome antico e greco di questa città. I nativi di qui la chiamano nel loro cupo dialetto Cutrone. Il fascismo costrinse Cotrone a riprendere il suo antico nome di Crotone. Per retorica. Per estetismo. Il fascismo era soprattutto una forma di retorica e di estetismo, e come tale una filiazione del dannunzianesimo. Il fascismo ha fatto di Girgenti, Agrigento, di Borgo San Donnino, Fidenza, di Cotrone, Crotone. Sostituire al nome naturale un nome più vistoso e squillante è la formula dell’estetismo. Alberto Savinio, Partita rimandata. Giunti.

I beni a disposizione dei piccoli nel primo dopoguerra erano fatti di materiali autarchici. Niente americanate, siamo italiani. Dunque le bretelle segano le spalle, i lacci stringono la libera circolazione delle caviglia, i tacchi sono chiodati per risparmiare le suole, le fibbie come tagliole, i polpacci irritati per l’elastico. Paolo Guzzanti, I giorni contati. Baldini&Castoldi, 1995.

Mi aggiravo fra i mucchi di calcina, fra cataste di pietre fresche di taglio di cui dovevo controllare la resistenza alla cottura in fornace, passavo fra intere montagne di blocchi di basalto da impiegare per i riquadri delle porte e delle finestre; avevo tracce di fango nei risvolti dei pantaloni e schizzi di calcina sul panciotto. Heinrich Boll, Biliardo alle nove e mezzo. Mondadori,1959

Di fronte a Dio il migliore avvocato di noi stessi è il pentimento. Roberto Gervaso.