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 2020  novembre 27 Venerdì calendario

Inter, la crisi di liquidità salva Conte

La verità sul rapporto fra l’Inter e Antonio Conte la dirà il mercato di gennaio. Se il club venderà Eriksen, umiliato con i quattro minuti in campo nel finale col Real, significherà che l’asse tiene. Se acconsentirà a comprare altri giocatori funzionali al gioco dell’ex ct come Kolarov e Vidal, strigliato alla Pinetina dopo l’espulsione in coppa (avrebbe detto all’arbitro «guarda quel ca... di Var»), sarà segno che il matrimonio può durare. Magari fino a scadenza: 30 giugno 2022, data che sembra lontanissima ai tifosi, infuriati al punto da proiettare l’hashtag #ConteOut in tendenza sui social network. Tramortiti dallo 0-2 di San Siro, lezione del silenzioso Zidane al suo ex capitano nella Juventus.
Raggiunto dal Tapiro di Striscia la Notizia, Conte ha detto: «C’è da lavorare tanto, se non mangerò il panettone si vede che non l’avrò meritato». Sa che oggi nessuno ha intenzione di cacciarlo. L’ad nerazzurro Beppe Marotta, che l’ha voluto, continua a ribadirgli fiducia in pubblico. Il focus della stagione non è la Champions, torneo che l’allenatore soffre, ma il campionato, di cui è specialista. Per restare nell’Europa che conta l’Inter, ultima nel girone senza vittorie, dovrà battere in trasferta il Mönchengladbach e in casa lo Shakhtar, sperando in incastri favorevoli sugli altri campi. In Serie A dopo otto giornate è quinta a 5 punti dal Milan capolista.
Il presidente Steven Zhang ha seguito la disfatta contro i blancos da Nanchino, dove ha lavorato al cambio di sponsor da Pirelli a un altro colosso cinese. Al cambio d’allenatore invece non pensa. È stato lui il garante del patto di villa Bellini del 25 agosto che sancì la pace dopo mesi di polemiche di Conte contro il club. E guarda ai conti. Oggi la società nerazzurra presenterà ai soci il consuntivo 2019-2020: 100 milioni di perdite, ricavi poco sopra i 300 milioni senza contare le plusvalenze. L’Inter ha chiesto e ottenuto dai giocatori di pagare a febbraio gli stipendi di luglio e agosto scorsi. Soldi per un cambio in panchina non ce ne sono. Conte ha diritto a 12 milioni netti fino all’estate 2022. Guadagna più della somma dei tecnici che lo precedono in classifica: Pioli, De Zerbi, Fonseca e Pirlo. Fino al prossimo 30 giugno sarà a libro paga dell’Inter anche l’esonerato Spalletti. Potrebbe essere quello il momento dei bilanci. La speranza di molti tifosi è che sarà ancora disponibile Max Allegri.
Negli scorsi mesi si è fantasticato di un accordo secondo cui Conte, in caso di risultati sportivi modesti, si farebbe da parte a fine campionato con una buonuscita. Non è vero. E l’allenatore in qualche modo lo fa presente, quando dice: «Abbiamo sentito troppo la gara col Real. A gestirci meglio ci aiuterà solo il tempo». Tempo che è denaro. Nel suo caso, tantissimo. Se è il campionato l’arena in cui Conte sarà valutato, la gara di domani col Sassuolo è importante. Finora l’Inter ha vinto solo con squadre dalla quattordicesima posizione in giù. I neroverdi sono secondi a un punto dal Milan. Non hanno mai perso, né hanno mai dato l’impressione di “sentire troppo” alcuna partita.