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 2020  novembre 26 Giovedì calendario

Jared e Ivanka «volgari e parvenu»

Ai party bene di Manhattan bastavano, nell’era dorata pre Covid, poche domande per capire lo status sociale dell’ospite sconosciuto, in piedi tra una tartina al brie e un calice di Prosecco: «Dove lavora?», «Dove abita?», «Dove vanno a scuola i suoi figli?». Le risposte valgono più della dichiarazione fiscale, perché chi abita allo Zip Code, il codice postale, 10007, a Tribeca, o al 10013 a Soho, lavora a Goldman Sachs o Google, manda i figli ai licei privati Dalton o Trinity e poi a Yale o Harvard appartiene a una esclusiva comunità, i «patrician». Con questo mondo Donald Trump ha sempre avuto rapporti difficili, considerato parvenu volgare di Queens, mai ammesso ai palazzi aristocratici di Park Avenue. Sua figlia Ivanka e il genero Jared Kushner, nuova generazione, erano invece meglio inseriti, amici per esempio di Chelsea Clinton, la figlia di Bill e Hillary, quando ancora Donald Trump non urlava ai comizi «Pessima donna, arrestatela!».
Ora, sconfitto Donald Trump alle elezioni dal democratico Joe Biden, uomo più avvezzo alle riunioni di Commissione al Senato che non alle feste, la stampa Usa, compreso il prestigioso New York Times, si chiede, pur nel mezzo di una pandemia con un quarto di milione di vittime, cosa faranno Ivanka e Jared, sfrattati senza cerimonie da una Washington che non li ama né votava Trump. Hanno dovuto, nei quattro anni di vita intorno alla Casa Bianca, cambiare di scuola due volte i figli, erano iscritti al Milton Gottesman Jewish Day School, istituto ebraico molto noto, perché gli altri genitori li detestavano, troppe guardie del corpo a occupare le sedie in prima fila alle recite, nessuna precauzione, mascherine, scoppiato il Covid. E avevano sotto casa ogni giorno, quartiere di Kalorama, affitto mensile 15.000 dollari, Matthew D’Agostino, paparazzo che documentò con una foto come il ministro del Tesoro Mnuchin, ricco finanziere, portasse in regalo a una cena solo una modesta bottiglia di vino da 15 euro, figuraccia.
Jared Kushner, figlio di un imprenditore finito in galera per frode fiscale e ricatto al cognato – aveva reclutato una prostituta per metterlo nei guai -, si era illuso di far la pace in Medio Oriente, compito che ha eluso i grandi cuori del ‘900, e quindi ripiega sul da farsi casalingo. C’è chi gli consiglia di seguire il suocero in Florida, a Mar a Lago, il resort di lusso che, unito alle tasse ridotte dello Stato, offre riparo dai reporter ficcanaso. Altri propongono il New Jersey, da cui si scorgono le torri lucenti di Manhattan oltre il fiume Hudson, magari meno fascinoso ma con la sicurezza della villa nel National Trump Golf Club, dove, prima delle elezioni incerte, hanno creato un nuovo piano da 800 metri quadrati, un seminterrato per sauna e palestra che chiamano «il cottage». E altri cinque «cottages» da duemila metri quadrati saranno presto costruiti, trasformando l’area in comunità per milionari. Il vero sogno dei due rampolli è però l’appartamento di Trump Park Avenue, a New York, da cui sognavano di guidare una coalizione pittoresca, complottisti di QAnon, miliziani di Proud Boys, il principe saudita Mohammed Bin Salman, oligarchi russi, senza escludere gli artisti di successo di downtown e i designer di moda. Quando la rivolta di Black Lives Matter circondò la Casa Bianca e il presidente Trump, Bibbia in mano e capo di Stato maggiore Milley in divisa a fianco, si fece fotografare davanti alla chiesa di San Giovanni tra i gas lacrimogeni, Ivanka era lì, al braccio una borsa bianca Max Mara da 1600 dollari che le attirò astio online Illusione sfumata, niente Nobel per la Pace o applausi degli artisti. I ricchi di New York, – ricordate il romanzo Falò delle Vanità di Tom Wolfe? – sono gente dura, nei club riservati, pochi saloni aperti in pandemia tra poltrone di cuoio e austeri ritratti in olio dei fondatori in redingote, già Trump e i suoi sono considerati un errore della Storia, mentre i magistrati tornano a riaprire i loro dossier sull’ex presidente. Jared&Ivanka potrebbero scegliere la strada della coppia influencer, stile principe Harry e duchessa Meghan o Ferragni e Fedez, campagne sociali, web, sponsor discreti. Potrebbero: ma è mestiere che richiede calore umano, compassione, fiuto per le persone, virtù di cui, senza mai un sorriso o un gesto sincero, i Kushner non sembrano ricchi.