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 2020  novembre 26 Giovedì calendario

«Dalla mia fabbrica in India vi darò un miliardo di vaccini»

Mentre il mondo era ancora intento a cercare di abituarsi a una situazione di pandemia globale, Adar Poonawalla aveva già cominciato a produrre in serie vaccini anti-Covid. È da aprile che il trentanovenne figlio di Cyrus Poonawalla, un miliardario indiano conosciuto dai suoi concittadini come “il re dei vaccini”, l’uomo che fondò il Serum Institute of India 54 anni fa, sta producendo in serie dosi per un vaccino anti-Covid a basso costo. In collaborazione con la società anglosvedese AstraZeneca, Poonawalla sta lavorando per produrre un miliardo di dosi, metà delle quali già promesse all’India.

La tedesca BionTech e la Pfizer hanno annunciato recentemente un tasso di efficacia superiore al 90 per cento del loro vaccino, e altrettanto ha fatto una compagnia farmaceutica americana, la Moderna.
AstraZeneca, ha riportato dati provvisori del 70 per cento di efficacia per il suo vaccino. Come farà AstraZeneca a competere con le altre?
«Siamo entusiasti dei risultati positivi ottenuti dall’AstraZeneca, soprattutto perché sono dosi che possono essere conservate in frigorifero, e questo, dal punto di visto logistico, rende molto più facile trasportarle, perché non c’è bisogno di ultracongelatori: le puoi conservare in frigo accanto al latte, non devi tenerle a — 60° o — 70°» .
Quali sono le caratteristiche di un vaccino perfetto?
«Un vaccino ideale non dev’essere soltanto sicuro, dev’essere anche sicuro da immagazzinare e trasportare. Idealmente, dovrebbe offrire una protezione a lungo termine, in modo da non essere costretti a vaccinare le persone ogni anno o ogni due anni. Dovrebbe essere facile da fabbricare e da estendere su più ampia scala. Un buon vaccino deve essere a buon mercato, altrimenti la maggior parte dei Paesi non potrebbe permettersi di acquistarlo».
Il vostro costerebbe non più di 3-5 dollari. Come riesce a tenere i costi così bassi?
«Ad aprile potevo scegliere di farci un mucchio di soldi. Avrei potuto decidere di farlo pagare 20 dollari e più, come faranno la Pfizer, la Sanofi, la Gsk e la Moderna. Invece sto parlando di 3 dollari e ho già firmato un accordo con la Covax per fabbricare centinaia di milioni di dosi a quel prezzo per l’India e altri Paesi a basso e a medio reddito. La mia speranza è che altri produttori decidano di non realizzare profitti eccessivi durante la pandemia. Il mio messaggio è questo: convergete su un prezzo ragionevole. Ovviamente, noi siamo in grado di produrre a un costo più basso anche perché la manodopera e l’energia in India non costano tanto quanto in Occidente».
Ma essendo un’azienda privata sarete sicuramente interessati a realizzare un profitto.
«Abbiamo deciso fin dal primo momento di limitare i nostri guadagni finché durerà la pandemia. Possiamo sempre aumentare il prezzo fra un paio d’anni. I vaccini anti-Covid saranno ancora necessari per i prossimi cinque o dieci anni: i soldi li potremo fare allora».
Secondo lei il mondo ha sottovalutato la necessità di avere un’importante capacità produttiva di vaccini fino al momento dell’attuale pandemia?
«Sì. Io mi ero già dotato di una vastissima capacità produttiva, perché è quello che facciamo sempre. Producendo un miliardo di dosi l’anno, pianifichiamo la produzione con un anticipo di 5-7 anni. Altri non l’hanno fatto, non perché avessero meno informazioni di quelle che avevamo noi, ma perché i produttori di vaccini di solito pianificano con un anticipo di 1-2 anni».
Il fatto di aver dovuto liberare capacità produttiva per un vaccino anticovid vi ha impedito di produrre altri vaccini?
«Questa è stata la vera sfida: non compromettere la produzione di un vaccino per produrne un altro. Tra aprile e agosto, ho rimescolato dipendenti e stabilimenti per non interferire con la produzione di vaccini per la poliomielite, il morbillo, l’epatite e la tubercolosi.
Ora siamo in una situazione in cui possiamo comodamente continuare a produrre 1,4 miliardi di dosi di normali vaccini per i bambini e anche produrre un miliardo di dosi del vaccino anti-Covid».
Lei ha detto che ci vorrà fino al 2024 prima di vaccinare tutti. Perché così tanto tempo?
«Basta fare un calcolo su quante persone ci sono in questo pianeta: ci sarà bisogno di 7-8 miliardi di dosi, da moltiplicare per due, perché tutti avranno bisogno di una seconda dose».
Quanti miliardi di dosi abbiamo come comunità mondiale in questo momento?
«Nel dicembre del 2021 potremmo riuscire a mettere insieme 2 miliardi di dosi. Siamo molto lontani dai livelli necessari».
(traduzione di Fabio Galimberti)
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