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 2020  novembre 23 Lunedì calendario

Alessandro Laterza accende la polemica sulle scrittrici

Un tweet scritto da un editore sta scompigliando la bolla più colta di Twitter. Alessandro Laterza, amministratore delegato della casa editrice di famiglia, ieri ha chiesto al popolo dei lettori che popola il social network consigli sulle scrittici italiane di oggi, confessando di non conoscerle. Ecco il tweet della discordia postato ieri dell’editore: “Essere scrittori è altro dal saper scrivere bene: è avere uno ‘stile’, un proprio uso del lessico, sintassi, figure retoriche, ecc.. Trama, personaggi, soggetto sono marginali. Cerco lumi sulle scrittrici italiane contemporanee. Per mia lacuna mi fermo a Ginzburg e Morante. Grazie”. Risultato dopo qualche ora, centinaia di risposte, molti consigli con elenchi di nomi e diverse critiche. E c’è chi si chiede se dietro ci sia una provocazione.  Jonathan Bazzi non tergiversa e prima scrive semplicemente “che imbarazzo” poi posta un tweet velenoso: “È possibile. Essere editori di un’importante casa editrice e dichiarare pubblicamente, in un solo colpo, la propria ignoranza e il proprio sessismo”.
La notte evidentemente ha portato consiglio e stamattina Laterza ha amesso di aver sbagliato e sempre su Twitter ha chiesto scusa: “Lavoro con le parole e le ho usate male. Il mio tweet di ieri è inadeguato sia nella forma che nel contenuto. Me ne scuso molto con tutti”. In Rete accade di rado. Chapeu da parte del popolo social: “Questo le fa molto onore”, “apprezzabile”. La questione però resta aperta.
In realtà da qualche tempo Alessandro Laterza interroga il popolo della Rete con domande estemporanee e sondaggi in tempo reale.  Lo ha fatto anche sulla scuola, sulla cultura in generale e di recente sui Festival. Stavolta però gli rispondono non solo lettori comuni ma anche scrittrici pubblicate proprio dalla sua casa editrice, che pur essendo specializzata in saggistica dà spazio anche a romanzieri e scritture narrative. Igiaba Scego, vecchia conoscenza del marchio Laterza per aver pubblicato suoi scritti in due raccolte, Pecore nere e Amori bicolori, esce allo scoperto indignata: “Ma lo conosce il catalogo Laterza? Firmato un’autrice del catalogo Laterza. Ps: questo tweet che minimizza noi donne e la nostra scrittura mi ha rattristato profondamente. Non  me lo aspettavo da lei. Uscita molto infelice”.
Nel frattempo piano piano si fanno avanti altre autrici Laterza, più o meno timidamente. Con eleganza Sandra Petrignani, che con l’editore barese ha pubblicato un libro sulla scrittura delle donne intitolato Lessico femminile, accenna a quel suo libro nel caso potesse aiutare l’editore distratto: “Lalla Romano, soprattutto gli ultimi libri. Qualcuna la trovi nel mio (e vostro) #LessicoFemminile”. Emoticon che strizza l’occhio e un altro suggerimento: può leggere Fabrizia Ramondino. Chiara Valerio, pure lei nel catalogo Laterza, consiglia di “consultare pagina facebook o instagram di Giorgio Ghiotti poeta, scrittore e editore italiano (classe 1994)” che da mesi fa un catalogo commentato delle scrittrici italiane: “super utile”. Laterza risponde solo: “Grazie dell’indicazione”. In un altro post ieri Laterza ammetteva le sue lacune ma la confessione di inadeguatezza fatta da un editore è apparsa a molti stonata. A un lettore che forniva una breve lista di brave autrici risponde:” Non mi occupo professionalmente di narrativa. Sono, in materia, un lettore fra i tanti. E, al di là della sua lista (grazie), gioisco nell’apprendere che c’è un’infinità non di ottime autrici ma di scrittrici con la qualità letteraria di Ginzburg e Morante. Corro in libreria”.
Lo stupore intanto è andato crescendo di ora in ora. C’è chi usa addirittura il lei per rivolgersi al blasonato autore del tweet incriminato. “Mi scusi, se posso permettermi”, esordisce Lipsteria. “Come è possibile?” che un editore “si fermi a due soli nomi”?. La risposta dell’editore non migliora la situazione, anzi ha il tono di una provocazione seppure fatta con garbo da carteggio d’altri tempi: “Gentile Lipsteria, ci sono state e ci sono tante ottime autrici romanzi, spesso di successo. Mi fermo a Ginzburg e Morante (ma aggiungo la Ortese) solo riferendomi a maestre di stile letterario. Ce ne sono altre?. Basta dirci nome e titolo”. Qualcuno non lascia correre. Tartarino 912 scrive: “Mi sa che siete in molti a non aver capito: non sta dicendo che non conosce scrittrici contemporanee, sta dicendo in modo elegante che quelle contemporanee sono scarse”. Si allunga intanto la coda delle scrittici che partecipano. Claudia Durastanti ironizza sul Canone, sempre maschile, sempre calato dall’alto: “Scrittrici come le sante: per essere canonizzate ci vogliono i miracoli, a volte le stimmate, ed essenzialmente la morte. Abbiamo fatto il canone a pezzi a prescindere da Harold Bloom, sopravviveremo anche a Twitter”.
Nel frattempo c’è chi risponde seriamente e la lista delle scrittrici da leggere si rimpolpa. Tra queste: Valeria Parrella, Marta Barone, Antonella Lattanzi, Teresa Ciabatti, Silvia Ballestra, Chiara Valerio, Elena Stancanelli, Veronica Raimo, Igiaba Scego, Lia Levi, Dacia Maraini, Goliarda Sapienza, Nadia Terranova, Claudia Durastanti, Simona Vinci, Donatella Di Pietrantonio, Silvia Avallone, Rossana Campo, Helena Janeczeck, Fleur Jaeggy, Rosella Postorino, Michela Murgia (anche lei nel catalogo Laterza), Simonetta Agnello Hornby, Melania Mazzucco, Elena Ferrante…
Qualcuno suggerisce all’editore di consultare la lista che Elena Ferrante ha consegnato al Guardian dove rivela quali sono le sue scrittrici del cuore. Ma a quanto pare Elena Ferrante non rientra nelle preferenze: “Ammiro l’operazione editoriale e sono felice del grande successo all’estero. Come lettore no, non mi piace. Le saghe non mi appassionano. Tutta l’attenzione è centrata sul meccanismo narrativo e sulla caratterizzazione dei personaggi”. La bocciatura ha il sapore di un’altra provocazione, visto il successo dell’autrice dell’Amica geniale. Chissà se finisce qui.