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 2020  novembre 19 Giovedì calendario

Intervista a Vincent Cassel

«Sono in Brasile e quindi in questo momento il mio italiano è completamente misturato, perdona», si scusa al telefono Vincent Cassel. L’attore francese, 53 anni, è nel film The specials — Fuori dal comune , commedia sociale campione d’incassi in Francia, firmata dal duo Olivier Nakache e Éric Toledano — appena uscita (per Europictures e Lucky Red) sulle principali piattaforme. Cassel e Reda Kateb interpretano due educatori, Bruno, di religione ebraica, e Malik, musulmano, da vent’anni in prima linea nell’assistenza ai ragazzi autistici più difficili. Li aiutano a raggiungere la maggiore autonomia possibile, ma sono costretti a muoversi in una giungla di autorizzazioni e paletti.
Com’è stato lavorare con i veri ragazzi del centro?
«Quando ci sono andato per la prima volta, sono rimasto sconvolto.
Tornato in macchina mi sono messo a piangere. Non era lo stato d’animo giusto per una commedia: "Ma siete sicuri che volete farne una commedia?". Poi, poco a poco, ho iniziato a vedere dove fosse la commedia e anche la normalità, a intuire il valore di questo mondo senza pietismo. Per aiutare questi ragazzi devi essere generoso e pronto a impegnarti».
Cos’ha imparato di se stesso?
«Che ho bisogno di un po’ più di pazienza. Ho imparato a non giudicare, a essere aperto a tutto quello che i ragazzi ti trasmettono, pronto a reagire. Con loro era tutto imprevedibile, non imparano una battuta, sei tu che devi essere sempre flessibile. È stata un’esperienza intensa e coinvolgente, ho sperimentato la forza liberatoria di un rapporto puro, diretto. Sono quel che vedi, non c’è retropensiero, cinismo, se ti amano lo capisci subito. E anche se ti detestano».
Questo film apre uno squarcio su una realtà sociale e un’attività, quella dei protagonisti, tanto straordinaria quanto in bilico, specialmente ora.
«Totalmente. È bizzarro perché pochi giorni fa ho sentito un critico francese che parlava del film dicendo che questo "sogno francese", l’idea cioè di convivere tutti insieme senza problemi, è pura propaganda.
Sbaglia. Questo mondo senza pregiudizi su religione, etnia, senza razzismo, l’ho visto con i miei occhi.
Nel momento in cui tu decidi di far passare gli altri avanti a te, non esistono problemi. C’è una parte della popolazione e dei politici che questa cosa non l’ha capita. Quando hai la possibilità di aiutare qualcuno e lo fai col cuore, gli altri problemi svaniscono».
Come ha reagito il pubblico al film?
«Innanzitutto non immaginavo che ci fossero tante persone coinvolte da situazioni simili a quella che raccontiamo. È uno di quei film che rappresentano qualcosa di più, raccontano una verità. Vengono a dirmi grazie, rispondo che sono solo l’attore, il grazie va alle persone che lo fanno nella realtà, come David Benhamou, che ha ispirato il personaggio che interpreto».
Come ha lavorato con lui?
«Non sono religioso, ma David, ebreo che lavora con bambini di ogni etnia e religione, mi ha insegnato che quando ti prendi cura degli altri, Dio è li. Anche se non credi in nulla, nel momento in cui una persona si prodiga per altri c’è qualcosa di divino».
Che momento è della sua vita?
«In questo momento ho tanto tempo da passare con mia moglie (la
modella Tina Kunakey Di Vita, ndr ), le mie figlie, fare delle cose più pratiche. Mi dicono che l’adolescenza è l’età migliore, ma per me essere padre è stata fin da subito una gioia e questa responsabilità, le mie figlie, sono il senso della mia vita, senza di loro sarebbe vuota. Qualche tempo fa ho letto che dopo i 50 anni ci si rende conto che la vita è mettersi al servizio di quella dei figli. Per me è così. Ora ho tre figlie (due avute con Monica Bellucci, ndr ), vorrei farne ancora due, adoro le famiglie grandi. I momenti con loro sono di una ricchezza incredibile, mi fanno ridere, non c’è niente di più bello dello scintillio dei loro penseri».
Progetti di lavoro?
«Ne ho tanti per il 2021 e non sono male. Sarò Giulio Cesare nel prossimo Asterix e Obelix: egocentrico, senza filtri, farà ridere.
Poi c’è una grande serie con Apple, Faceless , un thriller fantapolitico. Le piattaforme streaming sono il futuro. E con Eva Green nella serie stiamo preparando il futuro».