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 2020  novembre 19 Giovedì calendario

Johnson vieta le auto diesel e benzina dal 2030

La Gran Bretagna dice addio al motore a combustione interna. La vendita di auto a benzina o diesel sarà proibita dal 2030, ha annunciato ieri il premier Boris Johnson presentando la sua nuova «rivoluzione industriale verde».
Lo scorso anno la Gran Bretagna era stato il primo Paese del G-7 a stabilire per legge la riduzione a zero delle emissioni nocive entro il 2050. Il programma in dieci punti del Governo conservatore presentato ieri assicura che l’impegno verrà rispettato, ha detto Johnson, mentre i costi saranno compensati dalla creazione di 250mila posti di lavoro in nuovi settori come le energie rinnovabili, 60mila dei quali nell’eolica offshore.
«La nostra rivoluzione industriale verde sarà alimentata dalle turbine eoliche della Scozia e del Nord-Est, spinta dai veicoli elettrici costruiti nelle Midlands e potenziata dalle ultime tecnologie sviluppate in Galles, quindi possiamo attenderci un futuro più prospero e più verde», ha detto il primo ministro.
Johnson ha anticipato di dieci anni l’eliminazione di auto e camion diesel e a benzina, che in origine era prevista per il 2040, mentre la vendita di nuove auto ibride dovrà cessare nel 2035. Verranno investiti 1,3 miliardi di sterline per creare nuovi punti di ricarica per veicoli elettrici e ci saranno centinaia di milioni di finanziamenti statali per incentivare gli acquisti di auto elettriche.
La Gran Bretagna si allinea così all’Olanda e all’Irlanda e supera la Francia e la Spagna, che hanno stabilito lo stesso obiettivo, ma entro il 2040. Soltanto la Norvegia ha posto una scadenza ancora più ambiziosa: stop alle vendite di diesel e benzina dal 2025.
I trasporti sono solo una parte del piano da 12 miliardi di sterline annunciato dal premier, che prevede cambiamenti su tutti i fronti. Verranno creati centri per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, saranno costruite nuove centrali nucleari «grandi e piccole», verranno piantati 30mila ettari di foreste ogni anno e Londra diventerà «il centro globale della finanza verde», ha detto Johnson.
Entro il 2023 non sarà più possibile riscaldare le case di nuova costruzione usando il gas. Idrogeno pulito verrà mescolato nei gasdotti esistenti per ridurre le emissioni nocive e verranno installate 600mila pompe di calore in case, scuole e ospedali entro il 2028. L’idrogeno, in gran parte prodotto utilizzando energia eolica, verrà utilizzato anche per cucinare.
L’opposizione ha detto che le ambizioni del piano sono in contrasto con la limitatezza dei fondi assegnati dal Governo. Secondo il partito laburista, gli investimenti previsti da Londra «sono niente in confronto alle decine di miliardi che spenderanno la Francia e la Germania».
Caroline Lucas, deputata dei Verdi a Westminster, ha dichiarato che «questa è una lista della spesa, non un piano, e ha solo una frazione delle risorse necessarie per gestire l’emergenza».
Più positive le reazioni delle associazioni ambientaliste. Greenpeace ha dichiarato che lo stop alla vendita di auto diesel e a benzina è «un vero punto di svolta nella lotta ai cambiamenti climatici», mentre il Wwf ha detto che il Governo «ha dato il via alle azioni necessarie per trasformare davvero i trasporti, le case e l’economia e superare l’emergenza climatica e ambientale».
L’Associazione dei produttori automobilistici ha sottolineato che il settore condivide le ambizioni del Governo, ma che «questa nuova scadenza, accelerata di un decennio, ci presenta una sfida immensa».
La Cbi, la Confindustria britannica, ha accolto con favore il piano del Governo, che – ha detto – sarà «un trampolino di lancio per le grandi opportunità che un’economia realmente verde può aprire in termini di investimenti e di posti di lavoro».
Le proposte annunciate ieri dal premier verranno delineate in una White Paper sull’energia che verrà presentata in Parlamento entro fine mese.
Per Johnson è importante sottolineare le sue credenziali ambientaliste in vista della presidenza britannica del G-7 il prossimo anno e soprattutto in vista della responsabilità di COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che avrà luogo a Glasgow nel novembre 2021. COP26, considerato l’appuntamento internazionale più importante sull’ambiente dai tempi dell’accordo di Parigi del 2015, è organizzato in collaborazione con l’Italia.