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 2020  novembre 19 Giovedì calendario

Matrimoni gay in crisi. A Londra boom di divorzi

Nel Regno Unito l’Ufficio per le Statistiche nazionali ha diffuso i dati relativi ai matrimoni dello stesso sesso e l’elemento che maggiormente viene evidenziato riguarda il divorzio: tra le coppie lesbiche se ne registra un numero più elevato rispetto a quelle gay. Prendendo in esame Inghilterra e Galles (e non Scozia e Irlanda del Nord), i matrimoni tra lo stesso sesso femminile costituiscono poco più della metà di quelli tra persone dello stesso sesso, ma ne rappresentano quasi i tre quarti dei divorzi. È questo il bilancio a cinque anni dall’introduzione del matrimonio omosessuale, nel marzo 2014, con i dati pubblicati che fanno riferimento fino al 2019. L’anno scorso ci sono stati 822 divorzi tra coppie dello stesso sesso, quasi il doppio rispetto a quelli registrati nel 2018. Di questi, sempre per il 2019, 589 erano coppie femminili e 233 erano coppie maschili. In un quadro complessivo, quindi, prendendo in esame tutti i matrimoni celebrati, l’Ufficio per le Statistiche nazionali sottolinea che l’aumento complessivo dei divorzi tra persone dello stesso sesso «riflette la crescente dimensione della popolazione sposata dello stesso sesso dal 2014», sebbene i divorzi tra coppie dello stesso sesso rappresentino ancora meno dell’un per cento del totale.
LA DURATA
Altro dato su cui soffermarsi è la lunghezza del legame. La durata media del matrimonio per le coppie dello stesso sesso che hanno divorziato nel 2019, è stata di 4,3 anni per gli uomini e di 4,1 anni per le donne: questo elemento suggerisce che molte delle coppie che hanno divorziato un anno fa erano tra le prime a sposarsi appena la legge lo ha consentito. E poi ci sono le cause. In Inghilterra e Galles il «comportamento irragionevole» è quella principale nei casi di divorzio tra le coppie etero e lo è anche per quelle omosessuali: sempre in riferimento al 2019, due terzi delle coppie dello stesso sesso hanno divorziato per questo motivo, seguite dalla separazione consensuale. «Le coppie dello stesso sesso sono state in grado di sposarsi in Inghilterra e Galles da marzo 2014. Da allora, abbiamo visto il numero aumentare ogni anno, a partire dal 2015, arrivando a oltre 800 nel 2019, riflettendo la crescente dimensione della popolazione sposata dello stesso sesso nelle due nazioni del Regno Unito è questa la lettura che ne dà Kanak Ghosh dell’Ufficio per le Statistiche nazionali Mentre vediamo che il 56 per cento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso erano tra donne, quasi i tre quarti dei divorzi tra persone dello stesso sesso nel 2019 riguardavano coppie femminili, mentre soltanto il 26 per cento quelle maschili». 
Un trend in costante aumento, anche se per i dati del 2020, per via dei rallentamenti dovuti alla pandemia da Covid-19, bisognerà attendere fino alla fine del 2021. Della questione si era già occupato a gennaio The Economist. Lisa Power, co-fondatrice di Stonewall, ong a tutela di gay, lesbiche, bisex e transgender, aveva spiegato al settimanale britannico che la tendenza delle coppie lesbiche a divorziare di più di quelle gay sarebbe dovuta al diverso investimento emotivo nella relazione. Della stessa idea è Ayesha Vardag, presidente della società di divorzi Vardags, secondo cui le donne sono meno tolleranti nei confronti dell’adulterio rispetto agli uomini e, quando succede, non riescono a portare avanti il matrimonio. 

IL CONTESTO SOCIALE
Le statistiche diffuse offrono anche un quadro del contesto sociale in cui si inseriscono i matrimoni omosessuali ed emerge che i problemi sono gli stessi delle coppie eterosessuali, dalle difficoltà economiche alle violenze domestiche. I dati di Inghilterra e Galles sono in linea con quello che succede all’estero. La stessa tendenza si è registrata anche nei Paesi Bassi, il primo a consentire il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Prendendo in esame i primi 10 anni, partendo dal 2005, il 15 per cento dei matrimoni falliti era di coppie gay, contro il 30 per cento delle coppie lesbiche.