Il Sole 24 Ore, 17 novembre 2020
Sui conti correnti 1 miliardo al giorno
Trentadue miliardi in più nel giro di trenta giorni sui deposti. È un dato record quello registrato nel mese di ottobre e relativo alla propensione di famiglie e imprese a mantenersi “liquidi” mettendo risparmi e fondi sui conti correnti. L’impennata non è una sorpresa perchè ha preso di forma di pari a passo con la ripresa di vigore della pandemia, che il mese scorso ha cominciato a risollevare la testa dopo un’estate in cui è rimasta quasi sopita. Il dato è registrato dal bollettino mensile dell’Abi: nel mese di ottobre la liquidità dei depositi (intesi come conti correnti, depositi rimborsabili con preavviso, depositi con durata prestabilita e i pronti contro termine; esclusi i depositi delle altre banche, degli istituti di moneta elettronica, della Cdp e delle amministrazioni centrali) ha sfondato quota 1.700 miliardi (1.682 miliardi a settembre) attestandosi a 1714 miliardi, in aumento del 9,5 per cento rispetto a ottobre 2019, con un incremento di 149 miliardi in un anno.
Altro trend rilevante che emerge dai numeri diffusi dall’Associazione bancaria è relativo ai tassi di interesse alle imprese, che registrano per la prima volta dopo mesi un incremento, seppure lieve: il tasso medio sale all’1,39 per cento, contro l’1,31 per cento di settembre. È in qualche modo la conferma di un inizio di inasprimento delle condizioni del credito, nonostante la persistenza della garanzie pubbliche sui crediti, che nel mese di settembre hanno trainato l’erogazione dei finanziamenti con un incremento del 6,8 per cento su base annua. Le avvisaglie di un peggioramento delle condizioni erano state rilevate nel corso del sondaggio periodico che la Bce conduce sulle banche europee (si veda IlSole24Ore del 13 novembre scorso).
«Il risparmio di per sè è positivo e le banche devono poter contare su esso per finanziare famiglie e imprese, ma, come ha detto anche il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, i depositi devono essere mobilizzati. Per questo vanno create le condizioni per poter avere maggiori investimenti e quindi un miglioramento della crescita economica», ha commentato ieri il vice direttore generale dell’Abi, Gianfranco Torriero.
Il bollettino evidenzia, in ogni caso, che le attività finanziarie delle famiglie a giugno 2020 «risultavano superiori dello 0,9 per cento rispetto ad un anno prima, in aumento da 4.235 a 4.366 miliardi: in crescita i depositi, le assicurazioni ramo vita, i fondi pensione e Tfr, in flessione le obbligazioni, le azioni e le partecipazioni e le quote di fondi comuni».
Nel mese di settembre hanno raggiunto il record minimo degli ultimi anni anche le sofferenze nette, che scendono a 24,3 miliardi, in lieve calo rispetto a 24, 48 miliardi di agosto.
In materia di raccolta bancaria va registrata, in contrapposizione con la crescita dei depositi, le perdurante caduta della raccolta attraverso emissioni obbligazionarie, che nel mese di ottobre si è attestata a 223 miliardi, il livello minimo da un anno a questa parte.