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 2020  novembre 17 Martedì calendario

La testa bianca è l’unica vittoria di Trump

Sempre i capelli tinti nell’uomo di potere, si chiami Trump o Berlusconi o Conte, sono indizi di contraffazione politica. E poiché pensieri e capelli occupano lo stesso spazio, prima o poi la demagogia delle idee biliose e false si scontrerà con la verità spettinata e naturale dei capelli bianchi. Quando Vittorio Emanuele fu seppellito al Pantheon tutti si accorsero che aveva il viso coperto di chiazze scure perché l’imbalsamatore capo, il dottor Brunetti, aveva strofinato la salma con carbonati, arsenico e resine senza tener conto che i capelli, i baffi e la barba erano tinti con la nerissima mistura cosmetica che Sua Maestà importava dalla Persia.
Il potere biforcuto ha insomma un appuntamento fatale con l’anagen, il catagen e il telogen dei pensieri messi in piega. Ecco perché merita l’applauso il bianco dei capelli di Trump, unica piccola-grande vittoria dentro la più sonora delle batoste. Dettaglio rivelatore, il candore dei capelli è l’unico omaggio all’autenticità dell’ex presidente sconfitto. Proprio mentre si nasconde nelle menzogne, il gran bugiardo si rivela sincero esibendo la canizie della vecchiaia, la capoccia liberata dal più posticcio degli arancioni.
Opposta è la mistificazione nel mondo dello spettacolo dove la tintura dei capelli rimanda a una menzogna collettiva: tutti fingiamo di non vedere l’artifizio giovanilistico dei sopravvissuti come Mick Jagger. E però l’assunzione della dose giornaliera di veleno rende prima o poi grottesco anche il contrasto tra la finzione del colore dei capelli di un artista e la verità del suo viso scavato dal tempo, anche quando è corretto dalla chirurgia. Tanto più che le tinture maschili riescono male, con sfumature imbarazzanti.
Cresce dunque il numero degli artisti che si stingono, come Paul McCartney, e cresce il numero dei politici che si tingono. E così mentre Pippo Baudo imbianca, Giuseppe Conte scurisce «usando – ha scritto Luca Bottura – il Pronto Legno». Cattivo esempio per mille cose, almeno Trump ha fatto pace con la verità del suo corpo.