il Giornale, 16 novembre 2020
Bernio Verhagen, il calciatore truffatore
Se non hai niente da fare, non studi, non lavori e non ce la fai neppure ad annoiarti, puoi solo aspettare che qualcuno ti chiami e succeda qualcosa. Bernio Verhagen è perso sulla poltrona del suo cimicioso monolocale quando squilla il cellulare, un amico lo invita a giocare alla playstation, abita a pochi isolati, si veste e lo raggiunge. Prima però smanettano un po’ su Youtube e qui gli arriva la folgorazione da stordito cronico progressivo, c’è un video di una rete davvero fantastica, una rovesciata da fuori area e palla in gol: Chi lo ha fatto? Il web non lo sa, anonimo. Bernio cerca particolari, niente, potrebbe averla segnato chiunque quella splendida rete, non si capisce neppure che squadre stiano giocando, quando e in quale nazione, perfetto. Lo scarica sul cellulare e se ne va convinto che quel gol potrebbe averlo segnato lui. Ha un modestissimo passato nelle giovanili del Willem II, scartato, e qualche amichevole in squadre dilettantistiche: Ma certo, io l’ho fatto un gol così e magari quello sono proprio io, mi hanno ripreso e lo hanno messo su Youtube a mia insaputa, quei vigliacchi. Cabra e immagina una esagerata multinazionale del football, circondato da ufficio stampa e responsabile dell’immagine che lo ricopre di quattrini. Cosa ci vuole.
La prima che intorta è la Dinamo Auto Fc, prima divisione moldava. Bernio manda il video del gol e chiede di sostenere un provino, aggiungendo che ha sempre desiderato visitare la Moldavia. Sbalorditi da quella prodezza i dirigenti lo invitano a Tiraspol, di più, gli fanno firmare al buio un contratto. Primo giorno in spogliatoio, tiene le distanze, si cambia, entra in campo per l’allenamento e dopo pochi minuti è invitato a sparire per sempre. Ha pagato il biglietto aereo con una Mastercard taroccata, meglio far perdere le tracce rapidi prima che la situazione peggiori. Non si deprime, è convinto di avere talento e prima o poi qualcuno dovrà per forza riconoscerlo. Seconda mossa in Sudafrica, lì sono scarsi, da quelle parti fa la differenza. I dirigenti dell’Ajax Cape Town, seconda divisione sudafricana, ricevono su whatsapp il film e restano senza parole, rispondono che volentieri lo aspettano per tesserarlo, fissano data e ora, lui chiede un anticipo per il biglietto aereo ma non riceve risposta, parte. Quando arriva il campionato è fermo, ma gli sottopongono un contratto che firma subito, gli fanno fare del differenziato in attesa che riprenda l’attività, è felice, trova perfino una ragazza che si innamora di lui, 25 giorni dopo tocca il primo pallone e se non è rapido a rientrare in spogliatoio, cambiarsi e scappare nella foresta, se lo mangiano vivo.
Torna a casa con la ragazza che ha conosciuto a Parow, studia una nuova strategia e le dice che ha trovato un ingaggio in Cile, purtroppo deve allontanarsi, ma non appena si sarà sistemato le manda i quattrini così lei lo potrà raggiungere. Il terzo club che abbocca è l’Audax Italiano, prima divisione cilena, ma Bernio è troppo scarso, gli buttano il pallone e non fa due palleggi. Nuova fuga. Seconda folgorante idea, chiama la redazione del giornale locale e spiffera tutto: Mi chiamavano scimmia, schiavo e sporco negro, non potevo restare, ho dovuto andarmene prima di cadere in depressione o impazzire. La notizia gira, arrivano le televisioni, diventa un caso, conquista le prime pagine, ma nessun club lo chiama, peraltro i cileni dell’Audax smentiscono tutto con un comunicato alla Fifa e l’affare si fa serio. Si rimette alla ricerca, si è giocato l’Europa dell’Est, l’Africa e l’America latina, c’è ancora il Nord e manda curriculum e video ai danesi del Viborg Fodsports Forening, seconda divisione. Questa volta l’ha studiata. Chiama il club, ma non lo fa a suo nome, dice di essere un agente della Stellar Group, celebre agenzia di calciatori che ha in quota perfino Gareth Bale, e chiede un appuntamento per far visionare l’attaccante Bernio Verhagen, già tesserato in vari club del mondo con una importante richiesta da parte di un club cinese, ma il ragazzo non vorrebbe allontanarsi troppo da casa. Va, si presenta e questa volta viene denunciato per truffa, i danesi hanno chiamato la Stellar Group, non c’è voluto molto per scoprire l’inganno e chiedono che venga sgominata la banda di impostori convinti che dietro Bernio ci sia una organizzazione malavitosa. Niente di tutto questo, è sempre lui a inviare mail e parlare al telefono falsificando la voce.
Ma nel frattempo la signorina Nayanet Muc, la compagna che si è portato dal Sudafrica, è andata al commissariato e ha steso una dettagliata informativa dove dichiara che lui quando è partito per il Cile l’ha chiusa nel monolocale a doppia mandata, le ha portato via tutti i soldi, la picchia e non le dà da mangiare. Quando iniziano ad arrivare a raffica le denunce per vari pagamenti con carta di credito falsa, scappa in Svezia con quattro stracci, cerca lavoretti ma non ne trova, lo trovano invece quelli della Sakerhetspolisen che lo arrestano. Voleva diventare famoso, è diventato un ricercato.
In carcere non entra neppure nella squadra detenuti, ha girato il mondo e firmato contratti in quattro club senza aver mai giocato un solo minuto ufficiale grazie a un video scaricato da Youtube. Ed è riuscito perfino a guadagnare un profilo su Transfermarket, data di nascita 13 febbraio 1994, nazionalità olandese, altezza 1,75, posizione ala destra. Svincolato.