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 2020  novembre 15 Domenica calendario

All’asta la scarpa di seta e capretto di Maria Antonietta

Lunga appena 22,5 cm. La taglia è compresa fra il 36 e il 37, perché aveva un piede esile Maria Antonietta, ultima regina di Francia (ma a Versailles la chiamavano con sprezzo «l’austriaca», perché figlia dell’imperatrice Maria Teresa). Quella scarpa (una sola) sarà messa all’asta domani, domenica, a Versailles, a due passi dalla reggia, assieme ad altri ricordi e reliquie dei monarchi di Francia.
Da alcuni anni è un business in crescita, per il fascino che questi oggetti esercitano anche sugli stranieri, soprattutto americani e asiatici. E per la loro rarità: con la Rivoluzione francese molto di questo «materiale» fu distrutto o scomparve. L’altro filone delle case d’asta è quello dell’impero bonapartiano, ma Napolone I regalava molti dei suoi oggetti personali ai propri generali, per protrarre la leggenda: lì la disponibilità di ricordi è più ampia. Altra caratteristica di questi due settori che le case d’asta hanno sviluppato (e Osenat, che organizza quella di domani, ha fatto di entrambi una propria specialità) è che l’attenzione dei collezionisti si concentra soprattutto su due donne: Maria Antonietta per la monarchia e Giuseppina di Beauharnais, prima moglie di Napoleone I (poi ripudiata, perché non gli dava eredi), per l’impero. Sì, da certi punti di vista due donne simili: Maria Antonietta era rigettata dai grandi nobili francesi (accusata di essere frivola, anche se poi durante la Rivoluzione, fino al 1793, quando fu ghigliottinata, difese la monarchia assoluta e manifestò una certa forza e maturità). Pure Giuseppina, donna libera, pur amatissima da Napoleone, non riuscì mai a farsi accettare dalla sua famiglia e dalla corte.
L’asta di domani porta il titolo «La royauté à Versailles» e comprende diverse reliquie della monarchia francese. La famosa scarpa di Maria Antonietta è stata stimata fra gli 8mila e i 10 mila euro, ma è possibile che il prezzo lieviti. Sul tallone c’è un’iscrizione: «Scarpa di Maria Antonietta donata a Monsieur de Voisey». Finì, non si sa bene come, tra le mani della moglie di Charles Gilbert de Lachapelle (1755-94), che fu commissario generale della Reggia. Lei era Marie Emile Leschevin, a sua volta amica di Madame Campan, che fu «femme de chambre», cameriera di Maria Antonietta a Versailles. I discendenti di Marie Emilie ne erano rimasti finora i proprietari. La scarpa è di seta davanti e per il resto in capretto, ornata di 4 nastri ripiegati su se stessi.
Nella stessa asta sarà aggiudicata pure una vasca da bagno in marmo appartenuta alla regina (che adorava fare bagni di latte). E un baule da viaggio provieniente dal suo guardaroba. Ma saranno disponibili molti altri oggetti reali, come una lettera autografa di Caterina de’ Medici, del 1582. In questi tempi di Covid, i collezionisti potranno collegarsi via internet o fare le loro offerte al telefono. Nel 2018 a Ginevra Sotheby’s aveva messo all’asta un insieme di gioielli di Maria Antonietta, acquisiti alla fine per 43,1 milioni di franchi svizzeri (comprendevano un pendente di diamanti con una pietra naturale di dimensioni fuori norma). Ma ormai sono anche oggetti molto più semplici che trovano un mercato, sebbene, ovviamente, a prezzi inferiori, ma spesso sorprendenti.
«Maria Antonietta è un personaggio mitico: esiste una vera passione per lei nel mondo intero – sottolinea Jean-Christophe Chataignier, vicedirettore di Osenat (la casa d’aste è stata fondata da Jean-Pierre Osenat, che già una quindicina d’anni fiutò per primo il business dei ricordi dei re di Francia) -. Questa scarpa è rara e anche molto fragile. Ha già sofferto un po’ con il passare del tempo. Il futuro proprietario ne dovrà prendere cura». Chataignier ricorda che, «alla caduta della monarchia, questi ricordi reali vennero conservati in modo quasi religioso da certe persone, ma non andavano mostrati, e meno che mai messi in vendita. Solo dopo tanti anni sono riapparsi. E, in ogni caso, durante la Rivoluzione tanto venne bruciato, gli abiti ad esempio, camicie e fazzoletti, a differenza di Napoleone e della sua epoca. Perfino le ciocche di capelli dei re scomparvero, a parte qualche eccezione, come una di Luigi XVI che abbiamo messo all’asta. Si trovava all’interno di un medaglione di cristallo di rocca, a forma di cuore. Proveniva dal barone Hue, usciere della camera del re, ed era rimasto nella sua famiglia fino ai giorni nostri». Sempre Osenat, nel 2013, mise all’asta una ciocca dei capelli biondi di Maria Antonietta, stretti da un nastro di seta dal colore avorio. E accompagnati da una lettera scritta dalla regina qualche settimana dopo la fallita fuga di Varennes con il marito, Luigi XVI, nel giugno 1791. La donna sarà ghigliottinata poco più di due anni dopo.