Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  novembre 15 Domenica calendario

Il boom dei videogiochi

I n un mondo dove un terzo della popolazione si scopre amante dei videogiochi, affrontare un mercato così ricco con fair play per due colossi come Microsoft e Sony non è poi così difficile. A fronte di dati che parlano di 2,6 miliardi di gamer nel mondo, la casa giapponese non ha faticato a salutare il lancio di Xbox Series X, la nuova console americana (uscita martedì 10), contraccambiando il favore di Microsoft, che aveva definito Playstation 5 (in arrivo il 19) una splendida macchina da gioco. I videogame a quasi 50 anni – era il ’72 quando uscì negli Usa la prima console, la Magnavox – si sono imposti come la forma di intrattenimento più frequentata. Le cause, tra meriti e colpe, sono da cercare in nuove generazioni che sposano l’interattività di un mezzo capace di riassumere i propri concorrenti (cinema, musica, anche letteratura), e in un anno, il 2020, tanto diverso dai precedenti. La limitazione della socialità ha portato i videogiochi a diventare una piazza asettica di incontro. Al punto che l’Oms, in occasione del lockdown in primavera, ha ribaltato l’approccio al gioco online coniando il motto «Play apart together». Giocate insieme ma separati.
In attesa di un ritorno alla normalità, sono migliaia di studenti italiani che passano l’intervallo all’interno delle classi virtuali giocando ad Among Us. Giochino per smartphone dove il divertimento è nella relazione, un po’ la briscola chiamata del 2020. È in questo contesto inedito che ricomincia la cosiddetta console war: al fianco della Switch di Nintendo – sul mercato da 3 anni —, arrivano le nuove Playstation ed Xbox con proiezioni di vendita da vera «reclusione»: 15 milioni di unità da qui a marzo, quando la primavera porterà speranze di allentamento dei provvedimenti. Si tratta di macchine dedicate al gioco potenti, per portare i videogame verso nuove frontiere di realismo e interazione, ma che pongono l’accento sulla parte di socialità. «In particolare nei Paesi più colpiti dal lockdown, come l’Italia, le nostre comunità online sono state le più usate per restare in contatto», ha detto al Corriere Jim Ryan, presidente e ceo del mondo Playstation. «E così accadrà anche con la nuova generazione di console».
La comunione di intenti tra due rivali storici come Sony e Microsoft è da leggere anche come un’alleanza per fronteggiare i nuovi «nemici». Un mercato dai numeri esorbitanti – a fine anno il fatturato si aggirerà attorno ai 160 miliardi di euro, ben più di musica e cinema messi assieme – non può che attrarre sempre più marchi. E sul gaming parliamo delle «firme» più pesanti: la prossima settimana segnerà l’anno di vita di Stadia, la piattaforma di gioco inaugurata da Google. Anniversario anticipato di qualche settimana da Arcade di Apple, mentre Amazon è pronta a esordire con il proprio Luna. Nuove proposte in un ecosistema che sembra lontano dalla saturazione, e che si basano sui due trend con maggiore prospettiva futura. Il gioco su smartphone, e l’utilizzo dello streaming, al pari di Netflix e soci per la tv. Sony e Microsoft già da qualche anno fanno (quasi) fronte comune, da questa settimana con le nuove versioni delle loro corazzate. Strumenti per giocare capaci in 30 anni di vendere complessivamente quasi 1,5 miliardi di pezzi in tutto il mondo.