Corriere della Sera, 14 novembre 2020
In Francia spopola il film complottista
Come era inevitabile, anche la pandemia di coronavirus ha da qualche giorno il suo documentario complottista. Hold-Up è un film francese di quasi tre ore realizzato, con meno di 200 mila euro in crowdfunding, da Pierre Barnérias, un ex giornalista della rete tv Tf1. Il documentario è uscito il 9 novembre su diverse piattaforme online tra le quali Odysee, e migliaia di persone lo stanno rilanciando sui social media. Tra loro c’è l’attrice 53enne Sophie Marceau, protagonista del Tempo delle Mele e di altri film. Non è la prima volta che Marceau contesta quella che i complottisti chiamano «la versione ufficiale». Atteggiamento condiviso con Marion Cotillard e Juliette Binoche, altre due star francesi affascinate dal cospirazionismo.
Sophie Marceau ha pubblicato su Instagram la locandina di Hold-Up, aggiungendo la frase (non chiarissima) «”Essi” ci chiamano inutili…» e il link al film, seguita da molti commenti che salutano «il coraggio» dell’attrice. La tesi finale del film è che la pandemia sarebbe un complotto mondiale ordito dai governi, i media, le industrie farmaceutiche e i soliti Bill Gates e Jacques Attali.
Dopo avere messo in dubbio anni fa l’11 settembre e lo sbarco sulla Luna, la primavera scorsa Marion Cotillard ha scherzato sul fatto che «il riscaldamento climatico dovrebbe assumere gli stessi pubblicitari del Covid», preso molto più sul serio da autorità e media. Ma il premio del commento social più delirante va a Binoche, che a proposito del lockdown a maggio scrisse su Instagram questa frase: «Sono operazioni organizzate da gruppi finanziari internazionali (principalmente americani), da tempo. Si tratta di manipolatori (e non lo dico per paranoia!): i vaccini ne fanno parte. Mettere a tutti un chip sotto la pelle: no! No alle operazioni di Bill Gates, no al 5G».