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 2020  novembre 12 Giovedì calendario

Soia e mais a prezzi record


MERCATI AGRICOLISoia e mais a prezzi record Più caro anche il trasportoAllarme dei produttori Usa: ora gli armatori rifiutano le spedizioni via containerSissi Bellomoansa Massimo storico.  Per la soia un’impennata dei prezzi nelle principali borse merci Soia e cereali continuano a rincarare e ad aggravare le tensioni sui prezzi, già ai massimi pluriennali sulle principali borse merci, ora potrebbero contribuire anche le difficoltà di trasporto, almeno per la quota di prodotti spedita con navi porta container.
Con una mossa inedita, che ha provocato forte allarme tra gli agricoltori statunitensi, la compagnia navale tedesca Hapag Lloyd ha comunicato che salvo eccezioni non accetterà più di trasportare prodotti agricoli dal Nord America in questo modo. La decisione nasce dall’urgenza di trasferire container in Asia, dove la carenza di “scatole” – eredità del caos da pandemia – sta diventando un problema sempre più acuto. Spostare contenitori vuoti è più rapido e consente di approfittare dei noli marittimi da record sulle rotte dalla Cina e altri hub asiatici verso gli Usa, oggi vicini a 4mila dollari per FEU (Forty-foot equivalent unit), quasi otto volte superiori a quelli offerti per il tragitto inverso.
È una sorta di braccio di ferro tra gli armatori e i coltivatori Usa, che sono finalmente tornati ad esportare a pieno ritmo, anche verso la Cina. In mezzo ci sono i consumatori, che si confrontano con prezzi sempre più elevati. Le quotazioni dei semi di soia ieri hanno aggiornato il record da 4 anni a Chicago, spingendosi fino a 11,62 dollari per bushel, mentre il mais martedì aveva toccato quota 4,27 dollari, il massimo da luglio dell’anno scorso. Ad alimentare il rally sono arrivate anche le nuove previsioni dell’Usda, secondo cui negli Usa le scorte di entrambi i prodotti si ridurranno ai minimi da 7 anni a fine stagione. L’export in particolare sembra risorto, dopo la paralisi legata alla guerra dei dazi tra Usa e Cina. Nelle prime sette settimane della stagione 2020-2021, iniziata il 1° settembre, Washington ha esportato ben 11,4 milioni di tonnellate di soia (di cui 8,2 milioni verso la Cina), un record storico, fa notare Bimco, evidenziando che la tendenza favorisce anche gli armatori.
Soia e cereali viaggiano per la maggior parte come carichi secchi alla rinfusa, ma le spedizioni via container non sono infrequenti, specie quando si tratta di prodotti speciali, magari perché da agricoltura biologica, e quando l’ordine riguarda quantità non elevate. Secondo il dipartimento del Commercio Usa il 9% dei cereali ha lasciato il Paese in container nel 2019.
L’avviso di Hapag Lloyd è stato definito «una bomba» dalla Specialty Soya and Grains Alliance (Ssga), associazione di settore Usa, secondo cui la decisione rischia di «provocare gravi difficoltà all’intera comunità agricola statunitense». L’armatore tedesco peraltro non è l’unico ad essere diventato selettivo sui carichi. La Agriculture Transportation Coalition (Ata) denuncia che altri vettori, pur senza comunicazioni ufficiali, si stanno comportando in modo simile, con un impatto anche sull’export di prodotti forestali. La carenza di contenitori non è mai stata così grave. Per le “scatole” da 40 piedi il Container Availability Index, elaborato da Container xChange, segna 0,04 per il porto di Shanghai – il minimo storico – e 0,22 per Los Angeles. L’indice ha un valore massimo di 1 e sotto 0,5 segnala un deficit. Il problema ovviamente non riguarda solo i prodotti agricoli, ma un’infinità di merci. Questa settimana la francese Cma Cgm ha annunciato che dal 15 novembre – entrando nella stagione di picco, quella che precede le festività natalizie – applicherà un sovrapprezzo di 600 $/FEU sulle spedizioni di container dall’Asia al Mediterraneo. La stessa Hapag Lloyd dal 1° dicembre raddoppierà i noli dall’Asia all’Europa.