Il Sole 24 Ore, 11 novembre 2020
Ernesto Mauri lascia Mondadori
Cambio al vertice in Mondadori. Da aprile, dopo la chiusura del bilancio, a prendere le redini del gruppo editoriale di Segrate sarà Antonio Porro, attuale ad di Mondadori Libri.
Si chiuderanno così gli otto anni di Ernesto Mauri da ad, alla guida dal 2013, dopo cinque anni in Mondadori France. Il consiglio di amministrazione, si legge nella nota che accompagna la diffusione dei dati dei primi nove mesi, ha preso atto «con rammarico della decisione» di Mauri di concludere «con la scadenza naturale degli organi societari e l’approvazione del bilancio» previsti per aprile 2021.
Di certo quelli che vanno a concludersi sono stati anni di trasformazione per il Gruppo presieduto da Marina Berlusconi in cui Mauri era arrivato nel bel mezzo della peggior bufera che si sia abbattuta sul mondo dell’editoria – con Segrate leader nei periodici – fra raccolta pubblicitaria in flessione e rivoluzione digitale. Al cda, si legge sempre nella nota, Mauri ha spiegato di «ritenere di aver portato a compimento un decisivo percorso di rilancio e riposizionamento strategico, caratterizzato da risanamento finanziario e solidi risultati economici, ponendo le basi da cui il management attuale – in totale continuità – potrà proiettare il Gruppo Mondadori in una nuova fase di sviluppo».
Una fase figlia di una mutazione genetica di una Mondadori che si è focalizzata sui libri e in cui si inserisce Il matrimonio di Segrate con la Rizzoli Libri. Non a caso il business Libri oggi contribuisce per il 90% ai margini.
Nel frattempo c’è stato il dimagrimento nei periodici ( con Panorama e 5 altri periodici passati nella scuderia di Maurizio Belpietro), la vendita di Mondadori France, il dimagrimento ne Il Giornale e, prima, l’acquisizione di Banzai Media con cui il gruppo si è rafforzato nel digitale.
I dati del terzo trimestre 2020 segnalano oggi un +72,2% di risultato netto a 43 milioni. L’utile del periodo porta a 18 milioni quello dei 9 mesi del 2020, in calo rispetto ai 23,1 milioni precedenti. Sul fronte dei ricavi al 30 settembre si sono attestati sui 541,9 milioni (-17,8%), con un Ebitda adjusted a 71 milioni (erano 83,4 l’anno precedente). Anche grazie al contributo del trimestre Mondadori ha migliorato la guidance per il 2020, con contrazione dei ricavi ora attesa fra il 16 e il 18% e marginalità adjusted prevista al 12%, con «posizione finanziaria netta in sensibile miglioramento rispetto al precedente esercizio».
Ora Mondadori è comunque una società più piccola rispetto al passato. Gli 1,27 miliardi di ricavi nel 2013 sono scesi a 884 milioni nel 2019, con un debito che alla fine del 2020 dovrebbe calare verso i 30 milioni. Per il 2019 era stato deciso anche il ritorno al dividendo dopo otto anni. Ma l’emergenza Covid ha portato alla retromarcia l’azionista di controllo Fininvest.
Da aprile la palla passerà ad Antonio Porro, ad di Mondadori Libri da febbraio 2018 e alla guida di Mondadori Education da giugno 2011 la cui nomina avviene «in coerenza con il percorso di trasformazione strategica compiuto dall’azienda negli ultimi anni, che ha visto una progressiva focalizzazione sul core business Libri».
Porro arriva alla guida dopo un percorso professionale iniziato proprio in Mondadori nei primi anni ’90 in qualità di responsabile dei progetti di sviluppo e una parentesi di oltre dieci anni in Telecom. Il titolo mondadori ieri ha chiuso a 1,30 (+3,34%) per una capitalizzazione di 339 milioni.