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 2020  novembre 10 Martedì calendario

Il casting Ferrari per avere una pilota

The woman in red. Ma con la tuta della Ferrari e le mani sul volante. Hanno tra i 14 e i 16 anni, Julia, Antonella, Doriane e Maya. Ragazze con la passione dei motori e della velocità. Una di loro entrerà nel vivaio delle giovani promesse di Maranello, la Ferrari Driver Academy. Non per fare la bambolina o per giocarci, ma per aspirare alla guida di una macchina: la migliore tra loro firmerà un contratto di un anno con il Cavallino e avrà la chance di gareggiare nel campionato di Formula 4 nel 2021. È la prima volta in 91 anni di storia che una donna pilota varca la soglia della Scuderia. Lo farà per studiare nella stessa scuola di Charles Leclerc, titolare della Ferrari in Formula 1. Il monegasco, 23 anni, seguendo le orme di Jules Bianchi, è cresciuto proprio nella Fda, la cantera nata a fine 2009 per individuare i talenti del futuro. Ne sono usciti anche Sergio Perez e Lance Stroll. Tra i 9 alunni attuali oltre a Giuliano Alesi (in bilico), c’è anche Mick Schumacher, figlio del 7 volte campione del mondo, Michael. Il tedesco, 21 anni, vicino a vincere il Mondiale di Formula 2, verrà promosso nella massima serie nel 2021 sul sedile di un team cliente di Maranello, l’americana Haas. Ora tocca alle donne, come ha anche detto il team principal della Ferrari, Mattia Binotto. E dunque eccole: le brasiliane Julia Ayoub e Antonella Bassani, 15 e 14 anni, la spagnola Maya Weug, 16, e la coetanea francese Doriane Pin. Hanno passato le selezioni tra 70 candidate da 5 continenti del “Fia Girls on Track – Rising Stars”, il programma lanciato lo scorso giugno dalla Women in Motor Sport Commission della Federazione Internazionale dell’Automobile (Fia) in collaborazione quadriennale con la Ferrari.
«Sono così felice che non so nemmeno io come spiegarlo» dice Julia, nata a San Paolo che, guarda un po’, ha il rosso tra i colori preferiti e il suo idolo è Sebastian Vettel, il 4 volte campione del mondo tedesco che lascerà Maranello a fine 2020. Prima brasiliana a competere nel Mondiale di kart, Ayoub insieme alle altre tre finaliste da ieri e fino al 13 novembre lavorerà sotto la supervisione di Marco Matassa, il responsabile dell’area tecnica della Fda. Prove in pista a Fiorano e al simulatore, test attitudinali, mentali e mediatici. Perché essere veloci in macchina non basta. Soltanto 20 ragazze di 17 nazionalità (e nessuna italiana) sono arrivate alla fase finale in Francia dove hanno girato su kart e vetture di F4 al Paul Ricard di Le Castellet. «Abbiamo visto un livello molto alto di determinazione e concentrazione, con progressi molto rapidi» racconta Michèle Mouton, 69 anni, ex pilota di rally francese e presidente dal 2009 della Fia Women nella Motorsport Commission. «Per le finaliste è l’opportunità che potrebbe cambiare le loro giovani carriere».
Non ditelo ad Antonella, che alla sua età è già rinata una volta: brasiliana di Concórdia, stato di Santa Catarina, ha iniziato a correre nel 2011, a quattro anni e mezzo. Due anni dopo ha avuto un brutto incidente a Tarumã: il suo kart si è ribaltato e lei è rimasta intrappolat a sotto. Ha subito un delicato intervento ai polmoni ma la stagione successiva era già in pista. Altro che femminucce. Doriane Pin, 16 anni, nata a Ivry-sur-Seine, campionessa francese di kart femminile 2019 è tifosa di Leclerc («è calmo e intelligente, mi ci riconosco») come lo è la coetanea Maya Weug, nata in Spagna da padre olandese e madre belga, anche lei fan del monegasco. D’altra parte modelli femminili in Formula 1 quasi non ne hanno: l’ultima sulla griglia di un gran premio è stata Lella Lombardi, nel 1976. Oggi, piccole donne corrono.