La Stampa, 10 novembre 2020
Il nuovo record di Rafa Nadal
L’uomo è abituato a maneggiare i record. Un mese fa ha raggiunto Roger Federer a quota 20 titoli dello Slam, la settimana scorsa a Bercy è entrato nel club dei "millenaristi" - che non è una setta religiosa ma il ristrettissimo cerchio magico di chi ha vinto almeno 1000 partite nell’era Open. Popolato, oltre a lui, solo da altri tre soci: Jimmy Connors (1274), Roger Federer (1242) e Ivan Lendl (1068). Da ieri, invece, Rafa Nadal si è preso, stavolta in solitaria, un altro primato impressionante, strappandolo proprio al vecchio Jimbo: 790 settimane consecutive fra i primi 10 del mondo. Contate pure: fanno 15 anni senza mai farsi mettere alla porta. Federer si è fermato a 734 nel 2016 - quando dovette prendersi sei mesi di riposo causa menisco (ma detiene il record di settimane assolute con 921) -, Djokovic si è fermato a 555 nel 2017, Connors ha tenuto botta dal 1973 al 1988, chiudendo a 789; dietro di lui anche Lendl (619) e Sampras (565). Un record reso ancora impressionante dalle tante pause che Nadal ha dovuto sopportare (8 gli Slam saltati) in una carriera ricoperta di cicatrici.
Quando il cucciolo di highlander si affacciò per la prima volta nel recinto dei Migliori, il 25 aprile del 2005, non aveva neppure 19 anni. YouTube era nato da due mesi, Joseph Ratzinger era stato appena eletto Papa, poco più di un mese prima Petacchi aveva trionfato nella Milano Sanremo, Fisichella aveva vinto il Gp d’Australia e in pochi avrebbero scommesso su un quarto urrah dell’Italia ai Mondiali di calcio. Il venti gennaio George W. Bush si era insediato per il suo secondo mandato da Presidente degli Usa, Silvio Berlusconi da due giorni era di nuovo primo ministro in Italia. Roger Federer, lui, era già Roger Federer, n. 1 del mondo, e almeno da un annetto - da quando si era beccato un clamoroso 6-3 6-3 nella finale di Miami - aveva capito che quel Niño mancino e smanicato gli avrebbe dato più di un mal di testa.
A 34 anni, finalmente marito dell’ex eterna fidanzata Maria Francisca, proprietario di una serie di Academy sparse per mezzo mondo e con la sala dei trofei di Manacor stracolma di argenteria, Rafa non ha peraltro nessuna voglia di pensionarsi. I record gli interessano, visto che con Federer e Djokovic sarà comunque un arrivo in volata. «A dire il vero - ammette - ho sempre pensato che a 30 anni la mia carriera sarebbe finita, invece si è allungata più del previsto». La questione figli, dove per ora Federer lo straccia 4-0 e Djokovic è in vantaggio 2-0, è rimandata a fine carriera. La prossima fermata sono le Atp Finals, uno dei pochissimi tornei che gli sono sempre sfuggiti, a gennaio in Australia ripartirà la gara a tre, con il rientro di Federer dopo quasi un anno passato a fare il papà. Batterli è diventato un filo più facile, superarli ormai impossibile.