ItaliaOggi, 10 novembre 2020
Il business dei capelli in India
Il business dei capelli non si ferma in India: i pellegrini continuano a frequentare i templi e a donare le loro chiome come omaggio alle divinità. Un’attività quotidiana al tempio Venkateshwara a Tirupati, nello stato indiano sud-orientale dell’Andhra Pradesh. Da qui negli anni sono passate decine e decine di milioni di devoti ripetendo un rito secolare: la preghiera, l’atto di venerazione e il passaggio dal barbiere. È il personale del luogo sacro che raccoglie i capelli e su quella montagna di chiome ha costruito un vero e proprio business.
Il tempio è gestito dal Tirupati Tirumala Devasthanam, un fondo indipendente, che si occupa del culto, dei fedeli e delle opere che vengono sostenute dalla vendita dei capelli, dalle scuole agli ospedali. Secondo i dati forniti dal Ttd e riportati dal South China Morning Post, ogni anno vengono rasate circa dodici milioni di teste: prima del Covid il tempio poteva essere visitato fino a novantamila devoti al giorno e oltre un terzo di loro offriva i propri capelli a Venkateshwara affinché ascoltasse le preghiere rivolte; ora i flussi sono limitati ma l’attività va avanti.
Per questo loro dono i fedeli non ricevono denaro, ma sono ricompensati con del cibo. Dal taglio dei capelli sul marciapiede del tempio parte un business globale, che alimenta un mercato florido e in crescita per parrucche ed extension: le previsioni degli esperti valutano che il giro d’affari possa raggiungere i dieci miliardi di dollari entro il 2023.
I capelli tagliati nel tempio di Venkateshwara sono conservati in un magazzino speciale, dove vengono puliti, selezionati e poi venduti in un’asta online: da questa attività la società che gestisce il tempio guadagna tra i 15 e i 20 milioni di euro, a seconda delle annate e delle quotazioni. Questo denaro viene reinvestito dalle autorità del tempio per gestire scuole, college, ospedali e orfanotrofi nell’Andhra Pradesh, oltre che per offrire pasti gratuiti ai pellegrini del tempio.
Il commercio dei capelli umani vede l’India in pole position con una quota del 32,5% delle esportazioni globali: le parrucche di miglior fattura sono spesso fatte con capelli provenienti dai templi indiani. Ad avere un prezzo di fascia premium sono i capelli Remy, quelli lunghi, raccolti in un unico taglio, privi di trattamenti chimici e con le cuticole intatte.
E a proposito di capelli, l’India mette a segno un nuovo record, più frivolo: Nilanshi Patel, una ragazza di 18 anni, ha battuto per la terza volta il suo primato di adolescente con i capelli più lunghi al mondo aggiornando il valore scritto nel Guinness Book World of Records. La sua chioma ha superato i due metri: tutto è partito quando Nilanshi aveva sei anni, un taglio di capelli andato storto e la decisione di non tagliarli più. Da allora non ha permesso alle forbici di avvicinarsi alla sua capigliatura che, anno dopo anno, è cresciuta sempre più arrivando a stabilire un record dietro l’altro.