La Lettura, 8 novembre 2020
32QQAFM11 Il Quartetto Cetra le canta alla giallista
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Louise Penny, giallista di Toronto, ha vinto sette Premi Agatha Christie con le storie del sovrintendente capo Armand Gamache nella cittadina immaginaria di Three Pines (una Vigàta canadese). In Un uomo migliore, Gamache è stato degradato a ispettore capo e gli tocca lavorare al fianco del genero che una volta era suo sottoposto. Secondo l’autrice, Gamache somiglia nei modi e nell’aspetto a un professore universitario ed è «uno che amava il buon cibo, la poesia e gli amici, devoto alla moglie, ai figli e ai nipotini». Sa essere duro, però, quando serve. Veniamo ai fatti. È stata ammazzata una venticinquenne (incinta) sposata con un uomo violento. I sospetti puntano su quest’ultimo. Il padre della vittima vuole farsi giustizia da solo (una proiezione di Gamache con suo genero?) e l’ispettore capo fatica non poco a tenerlo buono. Intanto che si svolge questa tragica vicenda, un’alluvione di dimensioni bibliche (piove sempre sul bagnato) sommerge il Québec e viene dichiarata l’emergenza nazionale. È il classico caso di «Tempesta dentro» (quella che si svolge nell’animo del padre della donna uccisa) e «Tempesta fuori» (la furia degli elementi), come definivano questo incrocio di tormenta e tormenti quelli del Quartetto Cetra, maestri della drammaturgia italiana per le loro parodie di classici letterari, teatrali e cinematografici, che fecero del sabato sera Rai di una volta una piccola Broadway. Drammaturgicamente parlando, Louise Penny mi sembra lontana anni luce dai Cetra. Riferisco senza commenti come ha reso un momento di particolare concitazione nel racconto: «— Armand, Gabri sta cercando di comunicare con noi. È successa una cosa. – Come? – strillò Billy dalla cabina. – Come? – gli fece eco Gabri allo stesso volume, scordandosi per un attimo di essere al telefono. – Come? – A Reine-Marie il grido arrivò con una nota metallica». Spero che abbiate capito, non vorrei ripetervelo per la quarta volta. Voto: 3.