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 2020  novembre 08 Domenica calendario

QQAN66 Creare il sangue? Un sogno possibile

QQAN66

In Essere una macchina (Adelphi, 2018) il giornalista Mark O’Connell racconta il sogno di chi, affascinato dalle possibilità offerte dalla tecnologia, vuole contrastare l’invecchiamento del corpo umano e impedirne la morte. Animati da un ottimismo senza freni e dai miliardi dei loro sostenitori, uomini come Aubrey de Grey e Jesse Karmazin immaginano una nuova umanità: giovane, sana e immortale.
La startup lanciata da Karmazin nel 2016, Ambrosia, propone trasfusioni di sangue proveniente da donatori giovani, fra i 16 e i 25 anni. Per 8 mila dollari si possono ricevere 2 litri di sangue che, secondo Karmazin, sono in grado di migliorare la qualità di vita e contrastare l’insorgenza di alcune malattie, fra cui Alzheimer e tumori. Dopo uno stop imposto dalle autorità americane, l’azienda è tornata attiva nel 2019.
La giornalista britannica Rose George ha inserito Ambrosia tra le numerose vicende narrate in Breve storia del sangue, appena uscito per Codice Edizioni nella traduzione di Fabrizio Coppola (pp. 418, e 29). Con rigore scientifico, straordinaria abilità narrativa e amore per i dettagli e le connessioni, George esplora il rapporto che lega l’umanità al sangue, liquido che più di ogni altro ricopre un ruolo chiave nella simbologia di culture e confessioni umane.
Una volta letto il libro di George, è più facile comprendere chi guarda al futuro con ottimismo, chi lavora affinché il sangue possa essere prodotto in laboratorio. Non sarà facile: per ora gli studi condotti hanno portato alla realizzazione di alcuni «prototipi», che rimarranno tali fino a quando non ne verranno corretti i difetti e ridotti i costi. Sebbene la donazione rimanga un rimedio insostituibile, in futuro il sangue sintetico potrebbe costituire una speranza per i gruppi sanguigni più rari, risolvere complicazioni di natura etico-religiosa ed evitare che durante situazioni di emergenza sanitaria – come la pandemia in corso – si registrino carenze di sangue dovute a un calo delle donazioni.