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 2020  novembre 08 Domenica calendario

Al BarLume trovate Spalletti, Sarri e Allegri

Ci sono quelli che il calcio, quelli che lavorano da casa e quelli smart NOT working. Ricevono bonifici in cambio di niente. Non è certo colpa loro se, licenziati anzitempo, invece del reddito di cittadinanza percepiscono ingaggi milionari. Eppure soffrono, vorrebbero tornare a faticare, ma ci ripensano: tutto sommato.
Prendete Maurizio Sarri e Luciano Spalletti. Il primo ancora lo paga la Juventus, il secondo l’Inter. Come coniugi divorziati le ex società sperano tanto che si risposino e cancellino così ogni credito. Ogni tanto le illudono. Per Spalletti s’era fatto avanti il Milan, prima di Pioli, ma dicono lui chiese comunque un lenitivo del passato, un tangibile ringraziamento e non se ne fece niente. Per Sarri c’è stato un sondaggio della Roma, che pare lo abbia trovato preda di traumi e pretese. Per entrambi si è affacciata la Fiorentina, separata in casa con Iachini. Ci hanno pensato: ma rimettersi in pista a danze iniziate? In una stagione come questa, in cui non sai quando si fermerà la musica? Con gli spalti vuoti e i microfoni che amplificano tutti i sacramenti impartiti? Passando dalle imperiali bizze di Cristiano Ronaldo e Mauro Icardi alle frustrazioni di Cutrone e Lirola?
Certo ci sarebbe un accenno di questione morale, o moralista (dipende): tanti si sono visti tagliati lo stipendio, alcuni non l’han proprio visto più e dire no a un lavoro pagato per tenersi una paga senza lavoro è un privilegio assoluto. È sempre esistito, ma era diverso il contesto. Nel calcolo va comunque considerato il valore inestimabile di fare un dispetto a chi ti ha scaricato.
Il rischio è che passi tutto il tempo a disposizione e poi le chiamate si diradino e quello che si poteva rifiutare ieri lo si desideri invano domani. Prendete Massimiliano Allegri. Ha finito la vacanza a spese della Juventus, sembrava lo volessero tutti, ma non l’ha preso ancora nessuno. Era pronto per la Roma e considerava la Roma pronta per lui, ma a quel punto Fonseca si è reinventato il destino. Son rimasti così: tre toscani senza un fiammifero per accendersi.
Li si può immaginare come gli anziani del BarLume, i pensionati detective inventati da Marco Malvaldi e diventati anche una serie tv. Si ritrovano a un tavolo, tra il mare e la pineta. Il televisore sta in alto, nell’angolo. Trasmette partite a getto continuo. Come pistoni s’alzano alternati, a coppie sbuffanti, all’apparir di Conte, Marotta, Agnelli. Ciancicano sigari e verbi, dietro al bancone improvvisano conferenze stampa. Fan rotolar metafore. Spalletti si capisce da sé. Il “quando c’ero” diventa un “se ci fossi”. Quando, chissà. Ogni volta che rincasano le loro donne sospirano: «Allora, te la danno codesta rivincita?».