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 2020  novembre 07 Sabato calendario

Giocattoli che valgono una fortuna

Dedicato a chi litiga con il coniuge per lo spazio rubato in cantina dai protagonisti di Masters of the Universe o dalle scatole delle Barbie. Una coppia di anziani di Stourbridge, in Inghilterra, ha venduto all’asta per oltre 442 mila euro la collezione delle riproduzioni di plastica di astronavi e personaggi di Star Wars ricevuta in eredità dal vicino defunto, ammucchiata dentro sacchi della spazzatura. La villetta a schiera dove vivono i due ne vale la metà.
Certo, in mezzo ai tesori raccolti nei decenni da Peter Simpson, laureato a Cambridge, c’erano pezzi rarissimi, come uno degli unici due esemplari noti del Comandante dello Star Destroyer (venduto a 36 mila euro) o uno dei dieci Jawa esistenti con la testa in vinile (30 mila). Ma è abbastanza per rivalutare i giocattoli della nostra infanzia, magari senza aspettative troppo alte. Lo spiega Alessandro Franzini, 56 anni, direttore del Museo del giocattolo e del bambino di Cormano, dove sono esposti a rotazione quattromila esemplari originali dal ‘700 agli anni ‘70: «I pezzi devono essere in condizioni perfette, come i francobolli o le monete, perché la conservazione ne cambia la quotazione. Di fatto, un pezzo unico dell’800 ha un valore commerciale inferiore a quello di una Barbie del ‘59. Chi fa cassazione, per stabilirne i prezzi, sono le aste, eBay non fa testo». Curiosità: la Barbie più costosa di sempre è stata battuta da Christie’s nel 2010 per 302.500 dollari, ma aveva anello e collier di diamanti rari.
È sempre Franzini a raccontare che i collezionisti più puri, i loro giocattoli non li vedono (quasi) mai: al buio si conservano meglio. E anche le scatole che li custodiscono devono essere originali e in condizioni perfette. A certe fiere dedicate, come la «Borsa scambio giocattoli e modellismo» di Novegro, Dimitri Galli Rohl, autore di Kappa O. per Einaudi, giura di aver visto persone che si impuntavano sul colore del polistirolo nella confezione. Il suo «peccato di gola» è un playset Eternia a 2.300 euro. «La mia collezione dei Masters of the Universe è cominciata recuperando quelli che avevo: molti erano “caduti sul campo” adempiendo al loro dovere di giocattoli. Della prima serie originale mi mancano Saurod e Multi-Bot: non la completo per non provare nostalgia». Da frequentatore seriale di Lucca Comics & Game ha assistito agli scambi per gli «upgrade»: «Chi ha già un esemplare, lo vuole in condizioni migliori». Le follie riguardano anche i robot giapponesi: «So di un tale che si è fatto spedire in Italia la Base Bianca di Gundam per ventimila euro». Che il mercato sia interessante se n’è accorto anche Mercanteinfiera, a Parma, che nel 2019 dedicò ai giocattoli una collaterale.
La fissa di Antonio Russo, invece, andrologo napoletano di 59 anni, sono le Barbie. Ne ha 10.472 e ne prestò una bella quota al Mudec di Milano per la mostra monografica del 2016 «The Icon». Ricorda: «Vidi la prima a quattro anni, era di mia cugina. Un paio d’anni più tardi chiesi a mia madre di regalarmene una per farla giocare con G.I. Joe. Io le compro dal 1992. Quelle storiche le tengo a casa, hanno una stanza tutta per loro, lontane dalla luce e dalla polvere. Anche gli abiti devono essere perfetti!».