ItaliaOggi, 5 novembre 2020
Harvard perde 10 milioni a causa del Covid
Molte delle 3 mila università americane sono in crisi a causa del Covid-19. Ogni anno contano all’incirca 20 milioni di studenti, complessivamente, ma tra il 2019 e il 2020 le iscrizioni al primo anno sono crollate del 16% e quelle relative agli altri anni del 3% secondo i dati del National Student Clearinghouse Research Center. Un terzo degli studenti pensa di non iscriversi l’anno prossimo e il 41% è in cerca di studi meno costosi. Il calo delle iscrizioni ha portato con sé perdite di fatturato, anche per gli atenei più prestigiosi. Harvard ha registrato una perdita di 10 milioni di dollari (8,5 mln di euro) nel 2020. L’anno scorso aveva guadagnato 300 milioni (256 mln di euro).Per evitare una catastrofe sarebbero necessario un piano di rilancio da 120 miliardi di dollari (102,4 mld di euro), secondo l’Ace, l’American Council on Education.
Negli Stati Uniti, meno di un terzo dei campus ha raccolto la sfida dell’insegnamento in presenza. Il ritorno degli studenti nelle università si è rivelato caotico, anche per l’alternarsi di aperture e chiusure in funzione del numero dei contagiati dal Coronavirus. Per la maggior parte degli universitari, privati della vita nel campus, il semestre di autunno si svolgerà a distanza, senza accesso ai laboratori, alle biblioteche, alle attività sportive. Alcuni hanno cercato di sottrarsi a questa situazione trasferendosi all’estero, a cominciare da quelli della Johns-Hopkins che sono andati a Bologna a studiare nel campus bolognese della prestigiosa università, dove i corsi, erano assicurati in presenza.
Le università private, molto onerose hanno scelto l’insegnamento in presenza o ibrido e hanno registrato l’aumento del 3% dei loro iscritti. Tuttavia, c’è una diminuzione importante degli studenti stranieri: meno 13,7% al primo anno. Questi universitari pagano le tasse più alte, quasi tre volte quelle versate dagli studenti locali e costituiscono una fonte di entrate indispensabile per un grande numero di atenei Usa. A dire il vero, questa tendenza alla diminuzione degli studenti stranieri nelle università degli Stati Uniti era già in atto da qualche tempo in conseguenza della politica migratoria dell’amministrazione Trump. Il contributo degli studenti stranieri all’economia americana è stata valutata intorno ai 41 miliardi di dollari (35 mld di euro) nel 2019. L’equilibrio dei conti è un problema serio per queste istituzioni pubbliche e private: il 43% dei rettori sono preoccupati per la redditività finanziaria dei propri atenei, secondo l’Ace.
Tra le conseguenze: pensionamenti anticipati e licenziamento del personale. Tra aprile e agosto più di 330 mila persone su 3,8 milioni di impiegati nel settore, hanno perso il posto soprattutto tra gli amministrativi. Inoltre, numerose università cominciano a sopprimere i corsi, soprattutto nelle scienze umane.