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 2020  novembre 05 Giovedì calendario

Periscopio

I dpcm del premier Conte ci rimbalzano addosso con il solo scopo di stordirci. Aldo Grasso. Corsera.
Ho sempre votato, senza entusiasmo, il partito più lontano dai magistrati, cioè Berlusconi. Mauro Mellini, avvocato, leader radicale (Gian Carlo Perna). Libero.

Lo stato d’animo dei cittadini, con le restrizioni da Covid, è quello dei canarini in gabbia. Essi vorrebbero volare ma non possono nemmeno camminare per la via. Vittorio Feltri. Libero.

Considerando che, in Italia, i frati cappuccini sono 22.212, vuol dire che ogni mille cappuccini due sono morti durante l’epidemia. Un rapporto superiore a quello registrato in Italia, dove, ogni mille persone, a causa del virus è deceduto lo 0,06% della popolazione. Tommaso Montesano. Libero.

Dopo quasi un anno non ci sono più giustificazioni per l’assenza di dati sul Covid, che non vengono raccolti o che vengono tenuti nascosti, per prendere decisioni che non hanno una base scientifica, per costringerci a interpretare Dpcm incomprensibili che hanno introdotto nel diritto l’istituto della «raccomandazione»: fai quello che vuoi ma non dirci che non ti avevamo avvisato. Stefano Feltri. Domani.

Le idee nate nei Movimenti del ’68 e del ’77 sono state riprese prima dalla sinistra extraparlamentare e poi dalla sinistra parlamentare, di lì sono entrate nelle Camere, e dalle Camere ai ministeri. È sui banchi (o sotto i banchi) del Parlamento che quei princìpi avanzatissimi hanno potuto fondersi con il malcostume arretratissimo dei partiti e tornare, ben emulsionati, nel Paese. Come la pioggia paziente che scende sempre più in fondo negli strati della terra. Dopo vent’anni hanno ormai avuto il tempo di fecondare scuole, parrocchie, istituzioni, ceti, giornali. Saverio Vertone, L’ultimo manicomio. Rizzoli, 1992.

Tengono in piedi l’editoria libraria i lettori forti, quelli che comprano un libro al mese. Sono appena il 14%. Ora però la stupirò: considerando tv, cinema, musica, giornali e libri, qual è la prima industria culturale nel nostro Paese? Tutti sono indecisi fra le prime tre. Invece è l’ultima. L’editoria libraria vale otto volte il cinema e cinque-sei la musica, con un fatturato di oltre 3 miliardi. Ricardo Franco Levi, presidente degli editori di libri (Aec). (Stefano Lorenzetto). Corsera.

Cosa ho provato vedendo Papa Francesco officiare la Pasqua senza i fedeli e con pochi sacerdoti? Mi ha dato un senso di grande sconforto perché mancava il popolo di Dio che, attorno al Papa, è la curia. Era inquietante. Quello che sta succedendo nella chiesa cattolica è fonte di molti problemi ma io non so cosa fare: i cattolici pregano per il Papa. Fine. Poi si può anche cambiare canale quando parla, non è essenziale essere d’accordo con ciò che dice. Non posso non notare che quasi tutti i miei amici non cattolici lo amano molto mentre quelli cattolici molto meno. Giovanni Lindo Ferretti, dressatore di cavalli e musicista (Luca Valtorta). Repubblica.

L’ultimo mio libro è nato dalla rabbia scatenata dalle notizie che si rincorrevano nei mesi più duri dell’epidemia, quando i reparti di terapia intensiva erano pieni. Si arrivò a distinguere tra morti «inaccettabili», cioè di pazienti giovani e produttivi, e morti «accettabili», cioè i vecchi che hanno malattie costose... Ma con una simile giustificazione economica della morte, muore la nostra civiltà. Si dice che chiunque – dovendo farlo – tra un giovane e un vecchio sceglierebbe il giovane. Ma il punto è che non dobbiamo scegliere. Non si deve lasciare morire nessuno. Enea, quando fugge da Troia, non lascia indietro il padre Anchise, se lo carica sulle spalle. In fondo, la civiltà nasce lì. Mentre la nostra società scarta ciò che non è economico. Ciò che non produce subito soldi. Ferdinando Camon, scrittore (Luigi Mascheroni). il Giornale.

Quando scrivevo questa storia globale, la Storia della letteratura italiana che poi fu pubblicata nel 1991, ho cominciato a capire che qualcosa stava finendo, che la frantumazione, l’opacità, la moltiplicazioni delle voci, le novità tecnologiche che si annunciavano, stavano rendendo impossibile una storia letteraria nazionale concepita secondo un disegno organico. Giulio Ferroni, critico letterario (Antonio Gnoli). Repubblica.

Sotto il viso volontariamente affabile dello Zio Ho, che dei candidi giornalisti occidentali non esitavano a definire come il Gandhi vietnamita, c’era una violenza totalitaria appena mascherata. Ho Chi Minh citava Hugo e Michelet. Ma, dagli anni Quaranta, qua debattezzava un fiume per chiamarlo Marx e là una montagna per chiamarla Lenin. Su suo ordine e nell’ombra, le esecuzioni sommarie si moltiplicavano nei villaggi vietnamiti. Ho Chi Minh, Giap, Pham Van Dong e tanti altri erano degli uomini eccezionali che combattevano a nome di una ideologia che sacrificava l’uomo. In due generazioni. Hèlie de Saint Marc, ufficiale francese della Legione straniera, Mèmoires. Perrin, 1995.

La sera del 13 febbraio 1945, Dresda era ancora intatta. Il suo valore militare era così basso che nessuno l’aveva mai inclusa nella lista dei bersagli strategici. Gli abitanti si cullavano nell’illusione di essere risparmiati, almeno dall’aria. La fine invece era vicina. Via via che l’invasione russa metteva in fuga le popolazioni della Prussia orientale e della Slesia. Dresda vide crescere i suoi abitanti dai 630 mila dei tempi normali fino al doppio e oltre. Gli uomini validi erano al fronte, gli operai delle fabbriche abitavano in periferia,. La capitale medioevale e barocca degli Elettori di Sassonia era gremita di anziani, donne, bambini e feriti. Da Londra, Winston Churchill, con l’aiuto degli americani, aveva deciso di sterminarli. Tutti. Piero Buscaroli, Paesaggio con rovine. Camunia, 1989

«Mia madre», dice Alexandra Celi, «ha lasciato il frigo pieno di pietanze congelate. Cucinare per gli altri è stata sempre una vocazione. Ad esempio al teatro Valle occupato, negli ultimi anni, arrivava con un sacco di teglie di pietanze per tutti. Sono molto diversa da lei, certo. Oramai ci ho fatto pace. Nessuno è stato come lei, era una specie di stella: come se fosse arrivata dal nulla e nel nulla rientrata. Un codice genetico irripetibile, una forza fisica mostruosa: io e mio fratello Leonardo guardiamo le nostre figlie cercando le sue tracce. La nonna torna, è un poco in tutti e tornerà del tutto, un giorno. Ed allora sarà sicuramente bellissimo per tutti noi. Un’altra volta». Concita De Gregorio. la Repubblica.

È meglio l’ingiustizia dei cinici che la giustizia dei fanatici. Roberto Gervaso.