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 2020  novembre 05 Giovedì calendario

Chi entra nel nuovo Congresso Usa

I cambiamenti sociali e politici dell’America si riflettono sul suo parlamento, che diventa più inclusivo, ma anche più radicale e polarizzato. Cambiano i volti, non il colore: ai democratici resta la maggioranza alla Camera, i repubblicani mantengono il Senato, dove a gennaio entrerà Sarah McBride, 30 anni, che vincendo un seggio in Delaware diventerà la persona transgender più alta in grado negli Stati Uniti. Ex portavoce di Human Rights Campaign, McBride ha fatto pratica nell’amministrazione Obama ed è stata la prima persona transgender a parlare a una convention, quella di Philadelphia che nel 2016 sancì la candidatura di Hillary Clinton.
New York ha mandato invece alla Camera i primi due deputati neri e gay. Nel 15esimo distretto, nel Bronx, il 32enne Ritchie Torres, consigliere comunale democratico di origine afro-latina, ha stravinto sfiorando il 90% delle preferenze. Poco più a Nord, nel 17esimo distretto, ha vinto una gara più tesa il 33enne dem Mondaire Jones, avvocato cresciuto in una famiglia poverissima e laureato alla scuola di legge di Harvard.
Non distante, sempre a New York, ha ottenuto una facile riconferma Alexandria Ocasio-Cortez, leader della «Squadra» di deputate invise a Trump. Icona della sinistra e donna più giovane mai eletta in Congresso nel 2018, Ocasio, 31 anni, è stata confermata nel 14esimo distretto, che copre Bronx e Queens, nonostante i repubblicani abbiano investito 10 milioni per batterla, trasformando la corsa nella seconda più costosa per la Camera. Insieme a lei sono state rielette le tre colleghe, che rappresentano l’ala più radicale del partito: Rashida Tlaib in Michigan, Ilhan Omar in Minnesota e Ayanna Pressley in Massachusetts. A loro si unirà Cori Bush, 44 anni, prima donna nera eletta alla Camera in Missouri.
Un altro giovanissimo è entrato alla Camera, fra le fila repubblicane. Il 25enne Madison Cawthorn ha superato accuse di razzismo e molestie, ha vinto un seggio in North Carolina ed è diventato il primo parlamentare nato negli anni Novanta, il più giovane repubblicano mai eletto in Congresso e il più giovane in assoluto negli ultimi cinquant’anni.
Con lui, i conservatori portano fra i banchi di Capitol Hill anche Marjorie Taylor Greene, un’imprenditrice che ha corso senza ostacoli in Georgia, diventando il primo membro del Congresso a sostenere ufficialmente le teorie cospirative di QAnon: la sua presenza in parlamento, scriveva il Guardian, trasformerà un movimento di nicchia – che ritiene Trump in lotta contro una setta di pedofili guidata dai democratici – in una forza mainstream.
Ha conservato il suo seggio Lindsey Graham, senatore della South Carolina e alleato di Trump, che ha avuto un ruolo di primo piano nella conferma di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. Per sconfiggerlo i democratici avevano puntato oltre 100 milioni di dollari sull’avvocato nero Jaime Harrison: è stata la corsa per il Senato più cara d’America, costata in tutto 164 milioni, ma Graham ha respinto l’assalto senza troppi rischi.
La seconda si correva in Arizona, dove l’astronauta Mark Kelly, democratico, ha speso 77 milioni per strappare a Martha McSally – ex pilota dell’aeronautica con missioni in Iraq e Afghanistan – il seggio che fu del senatore John McCain. Marito di Gabby Giffords, deputata rimasta ferita in un attentato nel 2011, Kelly ha vinto di misura e, per la prima volta dagli anni Cinquanta, l’Arizona si ritroverà con due senatori democratici. Era un altro partito, certo. Ora, forse, è un’altra Arizona.