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 2020  novembre 04 Mercoledì calendario

Intervista a Michelle Hunziker

Un muro umano di 100 esperti (nessun pericolo di assembramento, sono tutti tamponati), quattro giurati, un cast fisso di 12 concorrenti, le sfide musicali come collante, Michelle Hunziker a fare da padrona di casa: oggi su Canale 5 in prima serata torna All Together Now.
Perché guardarlo?
«Perché in questo periodo così complicato l’intrattenimento è una piccola distrazione che può solo far bene; la musica è sempre stata un grande supporto in ogni momento storico, anche di grande difficoltà. È un modo per distrarsi, per cantare dei bellissimi evergreen, per dare anche spazio a questi 12 concorrenti che sono persone normalissime, ognuno con una storia da raccontare: trovo che le storie delle persone siano sempre interessanti da ascoltare. Sarà un modo per sorridere e sognare».
In giuria ci sono Francesco Renga, Anna Tatangelo e Rita Pavone.
«Renga non lo conoscevo, ha mostrato un lato inedito, ha un’ironia pazzesca: vi assicuro che fa riderissimo. Anna è una grande professionista, dal vivo è incredibile, ha una canna in gola che li stende tutti. Rita è la Tina Turner italiana, ha un’energia e una carica da mettere la firma».
Questa invece è la terza edizione anche per J-Ax: lei è l’incarnazione svizzera della precisione, lui ha sempre l’aria di essersi divertito parecchio in un centro sociale. Cosa vi lega?
«Le apparenze ingannano, siamo più simili di quanto si pensi: ci accomunano la precisione, la meticolosità nel lavoro. E poi la puntualità: io odio chi arriva in ritardo, è la prima volta che mi capita che una persona arrivi agli appuntamenti prima di me. A un certo punto è diventata una competizione tra di noi a chi era più in anticipo».
Qual è la cosa più trasgressiva che ha fatto?
Leggera
Da stasera torna «All Together Now». La conduttrice: il mio compito è alleggerire
«Ho avuto un’adolescenza un po’ tosta, sono stata una figlia terribile con mia mamma. Ho vissuto molto male la separazione dei miei con mio papà che aveva un problema con l’alcol. Avevo reagito ribellandomi, però da furba perché andavo benissimo a scuola, ma aggiravo tutte le regole e le restrizioni in maniera magistrale senza farmi mai beccare. Facevo le cose stupide che si fanno a quell’età, esagerare con l’alcol, l’autostop di notte da Berna a Zurigo per andare in discoteca, me la sono rischiata parecchie volte. Sono stata una figlia difficile perché ero estremamente arrabbiata con tutti. Poi si cresce e si capiscono le cose. E poi sono diventata mamma presto, a 19 anni, e lì tutte le trasgressioni sono finite».
Sembra tutto nascosto sotto il tappeto, lei è il ritratto della solarità.
«Uno ha un’immagine sempre positiva e allegra di me, ma questo non vuol dire che non abbia vissuto dolori o non abbia avuto casini da risolvere. Il mio passato turbolento, tutte le mie fragilità mi hanno fatto finire anche in una setta. Ne ho vissute tante di situazioni poco piacevoli».
La vediamo sempre sorridente: è uno stato d’animo autentico o una scelta?
«Io sono una che ama la vita. Sono anche convinta, da sempre, che tutti noi come personaggi pubblici, abbiamo una grande responsabilità, la responsabilità di comunicare determinate cose; abbiamo un grande seguito, quindi non dobbiamo veicolare messaggi sbagliati. Perché devo attaccare i miei zaini di malinconia, di tristezza, di nostalgia alla gente, che ne ha già abbastanza di problemi? Il mio compito è riuscire a far sorridere, alleggerire gli spettatori dai propri fardelli. Questo è per me l’intrattenimento. Anche sui miei social sono così, non c’è mai, mai, un lamento».
Come conduttrice qual è il suo punto di forza e il suo punto debole?
«Quello di forza lo faccio dire agli altri. Io non mi sento per niente arrivata. Sento che devo lavorare su tutto, studio canto, mi metto in gioco: finché non moriamo possiamo sempre migliorare».