Il Messaggero, 4 novembre 2020
I record sulla moto elettrica di Max Biaggi
L’uomo più veloce del mondo sulla moto elettrica si chiama Max Biaggi. Il 4 volte campione del mondo nella classe 250 (consecutivamente dal 2014 al 2017) e 2 volte nella Superbike (2010 e 2012) ha infatti fissato 11 record mondiali a bordo della sua Voxan Wattman presso l’aeroporto francese di Châteauroux raggiungendo l’incredibile velocità massima di 408 km/h. Dal 30 ottobre al 1 novembre il pilota romano ha demolito i limiti precedenti e ne ha fissati altri mai scritti prima ribadendo che il binomio tra le due ruote elettriche e l’Italia è davvero magico.
TRE ANNI DOPO
Nel 2019 infatti Matteo Ferrari è stato il primo pilota nella storia a scrivere il suo nome nell’albo d’oro della MotoE, il campionato FIM che si corre in contemporanea con alcune date del Motomondiale con la modenese Energica, rifornita dai caricatori di Enel X. Stavolta tocca invece ad un uomo che nel 2017 aveva deciso di appendere il casco al chiodo dopo il terribile incidente al circuito Sagittario di Latina. Si stava allenando con la supermotard, si risvegliò in un letto d’ospedale al San Camillo e la voce del professor Giuseppe Cardillo.
«Lei ha il 20% di sopravvivere!» gli disse, ma tanto bastò per stringere i denti e, una volta guarito, a fargli dire «Con le moto ho chiuso». Invece un giorno qualcosa lo spinto a riaprire l’armadio, rivedere la propria tuta e riscoprirsi il pilota pronto a raccogliere la sfida che l’avrebbe reso il centauro ad emissioni zero più veloce del mondo.
ESPERIMENTO
Stavolta da battere non c’erano altri piloti sulle curve di un circuito, ma un lungo rettilineo, uno spazio da percorrere nel minor tempo possibile. E con un mezzo dalla natura sconosciuta. «Quando Gildo Pastor (presidente del Gruppo Venturi del quale la Voxman fa parte, ndr) mi ha avvicinato per propormi questo progetto ha ricordato Max ero curioso, molto motivato e, allo stesso tempo, un po’ dubbioso. Avendolo fatto capire, subito dopo il nostro primo incontro, mi sono accorto immediatamente che Gildo e il suo team erano guidati da una fede e una determinazione incredibili. Mi dissero: siamo andati vicini ai 600 km/h su 4 ruote, ora vogliamo fare la corte ai 400 km/h su due ruote e niente ci fermerà!».
ENERGIA PULITA
Alla Venturi infatti di mezzi elettrici che vanno forte se ne intendono, visto che appartiene a loro il record dell’auto elettrica più veloce al mondo, fissato nel 2016 dalla Buckeye Bullet 3 (549,43 km/h) e dal 2014 sono in Formula E con una monoposto motorizzata Mercedes-AMG e un team condotto da Susie Stoddart, moglie di Toto Wolff, team principal del team Mercedes di Formula 1. E così è stato. Nella 3 giorni iniziata venerdì Max e il suo team hanno subito demolito il record più importante, quello per motociclo elettrico parzialmente carenato da oltre 300 kg: 366,94 km/h, velocità che polverizza i 329,085 km/h raggiunti nel 2019 dalla Mobitec EV-02A guidata dal giapponese Ryui Tsuturata sul lago salato di Bonnevile, nello stato americano dello Utah, che si trova a 1.491 metri sul livello del mare.
L’IDEA BOLIVIA
Per batterlo gli uomini della Voxman sarebbero voluti andare in Bolivia, al Salar de Uyuny dove, a 3.520 metri di altitudine sulle Ande, si trova il lago salato più grande del mondo (10.542 km2, più ampio della Lombardia) e l’aria rarefatta avrebbe favorito la scorrevolezza. Invece la pandemia da Covid-19 ha dapprima ritardato e poi trasferito le intenzioni del team del principato di Monaco su un aeroporto della Loira la cui pista misura solo 3,5 km. Eppure, sono stati sufficienti a battere 11 record e a dare la fondata speranza che la Voxman Wattman possa andare ancora più forte mettendo in condizione Biaggi di risalire sul suo fulmine a due ruote e battere se stesso, ancora una volta.