la Repubblica, 4 novembre 2020
L’album postumo di Ennio Morricone
Sta per sorprenderci un Morricone segreto, maestro dai suoni mai così rock e psichedelici. Un compositore libero di spingersi ai limiti della sperimentazione negli stessi anni in cui la musica pop esprimeva il massimo del suo potenziale e milioni di giovani invocavano in tutto il mondo l’immaginazione al potere. Tornano a farsi ascoltare musiche finora disperse tratte da film degli anni Settanta, alcuni noti come Storie di vita e malavita e Il clan dei siciliani ma molti di nicchia o minori come Macchie solari o Quando l’amore è sensualità.
Si tratta di brani mai pubblicati prima o sfuggiti alla pubblicazione in quelle poche colonne sonore che venivano stampate su disco nel caso il film avesse ottenuto abbastanza successo. Schegge di memoria che rispuntano dai nastri stipati negli archivi, voci perfette e ovattate colte nelle sale di registrazione dove vennero registrate. Le ha selezionate per l’album in cd o doppio vinile intitolato Morricone segreto che esce venerdì, a quattro mesi esatti dalla morte del grande compositore, il curatore dell’omonima collana di Sugar Cam, Pierpaolo De Santis, attraverso un lavoro certosino che gli ha permesso di scovare versioni inedite e alternative di brani famosi o chicche mai stampate prima, consegnate finora soltanto al commento fugace di una scena cinematografica.
«C’è in queste musiche una grande libertà. È la libertà di un intellettuale laico qual era mio padre» osserva Andrea Morricone, che con i fratelli Giovanni e Marco ha sostenuto il progetto. «Da compositore libero qual era, papà fa qui uso di tutte le tecniche e i linguaggi che gli sono consueti, l’armonia, le settime, l’uso delle pause e non ultimo il canto gregoriano, ma lo fa sostenuto dal concetto che lo ha sempre accompagnato di “ flusso”, inserendo strumenti che in quegli anni si affacciavano nel pop e nel rock, come l’organo Hammond, il moog, il distorsore per le chitarre elettriche, offrendo così colori assolutamente nuovi alle sue composizioni».
L’album si apre con una versione alternativa inedita di Vieni dalla colonna sonora di Quando l’amore è sensualità, il film di genere erotico diretto nel 1973 da Vittorio De Sisti, un brano dal deciso sapore di avanguardia che lascia senza parole per la sua modernità; il disco si chiude con Macchie solari, tema dell’omonimo film di culto molto amato da Quentin Tarantino che lo ha proposto varie volte nel suo cinema di Los Angeles e lo ritiene tra i 20 titoli da salvare del cinema italiano: «La sua melodia meriterebbe un posto d’onore accanto alle più belle scritte da Morricone. Personalmente ho scoperto Macchie solari leggendo un articolo americano in cui si parlava di Tarantino e del suo amore per questo film», dice Filippo Sugar, alla guida dell’etichetta che pubblica il disco e supervisore del progetto, «ma mi fa piacere che il brano chiuda questa compilation perché è la perfetta conclusione di quello che abbiamo pensato come un viaggio alla scoperta del Morricone meno noto e più sorprendente. Abbiamo i diritti di 78 delle oltre 500 colonne sonore scritte dal maestro e nel nostro lavoro di rilancio di questo catalogo, che ha più di duemila colonne sonore di compositori italiani, siamo voluti partire da lui secondo uno sguardo non convenzionale, un repertorio laterale che copre il periodo dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta, però molto attuale e anche molto apprezzato da una serie di artisti contemporanei che da queste intuizioni musicali hanno preso ispirazione e continuano a prenderne. Si tratta di musiche che ci vengono continuamente richieste non solo da registi come Tarantino e Wes Anderson ma anche da produttori musicali di fama come Danger Mouse».
Effettivamente stupisce l’attualità di questi brani, in linea con lo spirito e i suoni degli anni Settanta ma sempre in grado di sorprendere con una bizzarria, un suono bislacco, un’idea che alza continuamente l’asticella della qualità compositiva: accanto alle sue ricerche nella musica assoluta, che Morricone considerava l’altra faccia della medaglia rispetto alla musica applicata nei film, c’è il rock psichedelico, ma anche l’avanguardia e la musica contemporanea, ci sono le esperienze iniziate a Roma qualche anno prima con il gruppo di Nuova Consonanza.
E allora ecco le conchiglie e i sassi percossi per ricavarne suoni in Vie-ni, il fischietto da arbitro di Ore 22 da San Babilia ore 20, il wah-wah sulla chitarra elettrica di Psychedelic mood da Lui per lei, la versione rock e psichedelica del Tema di Il clan dei siciliani: «Penso sia il periodo di maggiore fermento e di maggiore libertà creativa per Morricone», osserva Sugar, «nella sua idea di musica applicata entrano moltissime influenze diverse, c’è la musica assoluta, c’è il rock psichedelico, in un pezzo come Fantasmi grotteschi da Stark system del 1980 c’è persino la disco, che impazzava in quegli anni».
Andrea Morricone, anche lui compositore e direttore d’orchestra, è soddisfatto di questo album che riporta alla luce 7 inediti, mai usciti prima su disco: «C’è dentro lo spirito di mio padre, 27 brani in linea con l’anagramma del suo nome: Norme con ironie” ».